Sardo rissoso ed egoista “punito” da Brini: dipendenti da De Silvestro, rigore errore grave – VIDEO

SERIE D – Editoriale/pagellone della Fermana che ha perso a Senigallia con la Vigor, punita oltremodo dagli episodi. L’allenatore però avverte: “Bisogna fare di più, siamo giovani ma dobbiamo crescere”


Domenica scorsa aveva gridato allo scandalo contro L’Aquila. Poi la moviola finì per scagionare Schmid di Rovereto: decisioni supportabili negli episodi chiave… A Senigallia, invece, l’errore dell’arbitro ha veramente spostato la partita. Spiovente in area vigorina, Magi Galluzzi stoppa di avambraccio ma Burattini di Roma 1 pensa si giochi a pallavolo. Immagini che parlano chiaro. Si era ancora sullo 0-0, poco prima De Silvestro aveva colto un clamoroso palo ed ogni volta che ripartiva la Fermana dava l’idea di poter impensierire una Vigor che nelle ultime 12 gare ne aveva vinta solo 1, subendo oltretutto sempre gol dal 17 novembre ad oggi….

Pochi minuti ancora e Gabbianelli (voto 7.5) si è ricordato che sino ad un paio di stagioni fa giocava in C, disegnando una punizione troppo severa per i canarini. “Gabbia” era in campo in quel Fermana-Rimini del 26 febbraio 2023, quando Protti era in vantaggio, si dimenticò di fare sostituzioni, prese dai romagnoli due gol in un minuto nei pressi del 90′ e gettò via i playoff. E adesso il mancino fanese ha regalato la prima vittoria a Mauro Antonioli, l’ex che quando vede Fermana non perde mai. Il derby l’ha impostato bene tatticamente Mauro (voto 6,5) difesa a quattro grande chicca, ma anche Tenkorang accanto a Pesaresi niente male, stritolato con questa mossa Tafa, voto 5.5…), così come non era stato da meno Fabio Brini (voto 6): Fermana sempre accorta ma abile a sgasare in avanti. Con un solo appunto: è stra-dipendente da De Silvestro (6,5), l’unico che ha fatto davvero male alla Vigor almeno sin quando non è poi entrato pure Pinzi – buon ingresso in fascia nel 4-2-4, 6.5, -.

E gli altri? Se la prestazione generale viene fatta, i singoli paradossalmente non brillano mai così tanto. In sala stampa Brini stavolta non ha voluto parlare di arbitri, avvertendo tutti: “Dobbiamo fare di più, siamo giovani ma il tempo di crescere non c”è. In alcune situazioni siamo andati al tiro quando potevamo servire un compagno meglio piazzato. Siamo una squadra, non giochiamo a tennis…”. Orecchie tirare a…Mattia Sardo (voto 5), il romano 2005 che nella ripresa ha cestinato l’unica occasione costruita per pareggiare. Bello l’anticipo su Mancini (terzino forzato, voto 5,5) per aprirsi il campo e puntare, ma al limite dell’area ha gigioneggiato immaginando la conclusione vincente (mai scoccata) invece che scaricare al sovrapponente Pinzi. Errore gravissimo che Brini ha insaporito con una bella sostituzione. Quando togli una punta mentre sei alla ricerca del pareggio per inserire Pappalardo (trequartista?) fermo da due mesi, bella non è per la punta…

Sardo, oltretutto, è sempre nervoso, pronto a battibeccare con gli avversari nel tentare di impaurire o farsi giustizia, come se indossasse l’armatura o avesse 400 partite nei pro. Furore accettabile forse da Giandonato, non da un ex Ostiamare. Forse meglio tranquillizzarsi un po’. Forse meglio che Brini faccia un paio di shampi all’interno dello spogliatoio, a Sardo, a Casucci (quando provoca e pensa solo a bisticciare gioca partite penose, davvero nessuno gliel’ha mai detto?), allo stesso Cocino che però intanto la parte sua la fa sempre. E pensare che a fare i guerrieri sono i più giovincelli, quelli che dovrebbero stare soltanto muti… Sempre Brini ha dichiarato che bisogna crescere velocemente, rimarcando i sei under dall’inizio. Tutto giusto mister, però il terzino sinistro Brandao non doveva giocare per forza… Bastava Mavrommatis (voto 6) per rispettare la quota dei 2006, dunque… Brini non può prendersela per una scelta tecnica ponderata da lui stesso: senza Karkalis (polpaccio affaticato, il fisioterapista Minnucci farà un video per spiegare tutto stavolta? La sua rubrica era stata tristemente congelata per evitare di analizzare il caso Diouane…), lo staff avrebbe potuto optare per una linea difensiva così composta da destra a sinistra: Tomassini (over che il terzino bloccato lo sa fare, con un paio di anni di D alle spalle)-Tafa-Cocino-Casucci… Un under in meno, un “esperto” in più. E intanto è un po’ più amara la birra che il vice presidente Ferroni si è gustato a fine primo tempo sugli spalti del Bianchelli.

I VIDEO DEL RIGORE NON CONCESSO

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