L’intervista all’amministratore delegato Simone Cuscati
di Francesco Repupilli
Sapore di Mare, il pesce di tutto il mondo da Corridonia alle tavole degli italiani. Con un volume di circa 10mila tonnellate di prodotto ittico all’anno e 80milioni di fatturato, l’azienda conta oggi oltre 500 dipendenti tra la sede amministrativa e il magazzino di Corridonia e la fitta rete di circa 100 punti vendita in costante espansione. Fondata nel ’92 dall’intuito di due famiglie di imprenditori, che avevano intercettato l’interesse commerciale per il pesce surgelato. La società, dal 2017 sotto il controllo di due fondi d’investimento attuali azionisti, ha costruito negli anni un’attività specializzata e forte di una crescita nel tempo costante, che l’ha resa la più grande rete di pescherie in Italia. Per conoscere la ricetta del loro successo, abbiamo intervistato l’amministratore delegato Simone Cuscati.
Quali sono i punti di forza della vostra azienda?
“La vendita di pesce sfuso è senza dubbio una delle nostre caratteristiche più importanti, perché dà al cliente la possibilità di scegliere liberamente la quantità di prodotto che desidera, senza quindi i vincoli delle confezioni. Con questa modalità si riduce anche l’impatto ambientale, un valore oggi riconosciuto che a 30 anni di distanza si è rivelato lungimirante e innovativo. Fondamentale punto di forza è la qualità del prodotto ittico sia pescato che allevato, proveniente dalle migliori e selezionate aree geografiche del globo terreste e la garanzia di mantenimento, grazie alla catena del freddo, che ci permette di conservare perfettamente le caratteristiche organolettiche e la genuinità del pescato. Ogni giorno infatti, il personale altamente qualificato dell’ufficio qualità, controlla e seleziona i prodotti in ingresso in azienda, per verificare che quanto arriva sulle tavole del consumatore sia un prodotto sicuro e fresco, grazie anche all’aiuto della più innovativa tecnologia della surgelazione.

Come funziona la catena del freddo?
Il pescato viene surgelato immediatamente ad una temperatura di almeno -30/-50 gradi direttamente a bordo delle imbarcazioni, oppure a terra durante lo sbarco. Così facendo si creano dei microcristalli più piccoli di quelli del normale congelamento, che non danneggiano i tessuti del prodotto cosicché l’alimento rimane integro conservando l’aspetto naturale e l’elevato valore nutritivo caratteristico del pesce. Poi, con una tecnica di immersione si crea una glassatura, una patina di ghiaccio che va mantenuta in modo costante dal produttore al consumatore, in grado di mantenere il pesce fresco. Ovviamente si tratta di un procedimento costoso in termini di tempo, denaro e mole di lavoro, ma ci permette di garantire uno standard qualitativo d’eccellenza“.
Come cambia il commercio negli ultimi anni?
“Negli ultimi anni è aumentata molto la richiesta di prodotti che possono essere rinvenuti a casa in maniera veloce, cioè ad alto contenuto di servizio. Abbiamo quindi innovato il nostro assortimento, grazie anche al lavoro del nostro reparto ricerca e sviluppo e della nostra produzione a Corridonia, introducendo soluzioni in grado di soddisfare queste esigenze, dai piatti pronti micoondabili per chi ha bisogno di un primo da consumare “al volo” alle ricette pronte sia sfuse che confezionate. Inoltre nel 2021 abbiamo iniziato ad inserire reparti gastronomia e friggitoria nei nostri punti vendita, vere e proprie cucine dove i nostri addetti preparano ricette sempre nuove da portare a casa già cotte. Non potevamo farci trovare impreparati sui trend del momento, per questo da tempo abbiamo arricchito l’offerta con una proposta di sushi, ma anche con pokè e tartare. Nonostante da anni il trend di crescita del consumo di ittico surgelato sia stabile attorno al 2% l’anno, il comportamento d’acquisto dei clienti ha recentemente risentito della crisi inflattiva e dell’incertezza economica, anche se per il 2024 ci aspettiamo un ritorno al comportamento pre-shock inflattivo e stiamo già osservando i primi segnali positivi“.

