Considerazioni e pareri sulla seconda puntata
di Lorenzo Pugnaloni
Ancona, febbraio. Ieri sera è andata in onda la seconda serata della settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo: è toccato a Rocco Hunt inaugurare il palcoscenico di questa seconda ondata di artisti in gara, mentre l’ultimo ad esibirsi è stato Willie Peyote. Il televoto e i membri della giuria delle radio hanno stilato la classifica dei top 5: il podio se l’è aggiudicato Giorgia e, a seguire, Simone Cristicchi, Fedez, Achille Lauro e Lucio Corsi. “Non so più quante notti ti ho aspettato, per finire a ingoiare tutta la paura”, queste le note della canzone di Giorgia, intitolata “La cura per me” che hanno inebriato tutti, platea e pubblico a casa: l’artista non si smentisce mai e anche in questo caso ha dimostrato che la musica italiana (quella vera) ancora esiste. Considerazioni a caldo da parte del sottoscritto: Fedez ha dimostrato che la musica, a volte, è davvero il salvavita di tutti; l’ho visto molto provato, si è rifugiato negli angoli della sua stessa canzone per dimenticare, forse, di essere proprio Fedez. Tradotto, ha voluto dimenticare tutto e tutti e concentrarsi sulla passione che lo contraddistingue. Paradossalmente, la situazione difficile che sta vivendo lo sta aiutando ad arrivare ancora di più al pubblico e a far sentire l’emozione in maniera più autentica e diretta. Achille Lauro è sempre una certezza: teatrale al punto giusto, mai fuori binario, è riuscito a portare ancora una volta la sua arte contemporanea, a modo proprio, sul palco più famoso della musica italiana: forse, con “Amore disperato” avrebbe vinto a mani basse.
