L’intervista al tecnico
La Prima squadra del San Biagio ripartirà da mister Michele Marinelli per riprovare a lottare tra le grandi e riconquistare la Prima categoria. La conferma del trainer sirolese è stata la naturale prosecuzione di un progetto a medio lungo termine che la società ha voluto intraprendere due estati fa, quando lo chiamò per riaprire il settore giovanile. Dopo aver resettato il gruppo della Prima squadra retrocessa a primavera 2022, mister Marinelli era chiamato a ricreare da zero una squadra che potesse rilanciare le ambizioni del Galletto e al contempo ringiovanirlo. L’obiettivo della promozione è stato mancato perdendo i playoff ma non quello di ricreare entusiasmo e soprattutto una base solida di risorse tecniche ed umane dalla quale costruire un futuro, per migliorarlo e ritentare la risalita.
Mister, la scelta di continuare era scontata?:
“Rimango perché c’è un lavoro da finire, il progetto è a lungo termine, almeno triennale, e dobbiamo completarlo al meglio. L’obiettivo era riportare il San Biagio in Prima categoria e crescere con il settore giovanile ripartito con il mio arrivo due anni fa, magari provando a completare il quadro coprendo tutte le categorie. Lavoreremo per questo doppio risultato”.
Obiettivo della prossima stagione quindi è vincere?
“Sicuramente è migliorare il quinto posto dell’annata passata. Il San Biagio in Seconda categoria deve sempre provare ad arrivare davanti agli altri”.
Strategie sul mercato della Prima squadra?
“Rispetto all’anno scorso, quando abbiamo cambiato tutto, pagando anche un po’ questa cosa a livello di punti a inizio campionato, questa estate ripartiamo da una base certa, soprattutto con tanti giovani di qualità, li vogliamo riconfermare tutti e stiamo cercando anche altri profili giovani. Importante sarà puntare sulla Juniores, valorizzare i ragazzi e integrarli man a mano con i Senior. Il messaggio che voglio dare è che qui si cerca di dare spazio ai giovani non solo a parole, come dimostrano i tabellini della stagione scorsa della Prima squadra, con tanti 18-19enni in campo anche da titolari”.
Rammarico o rimorsi per il campionato finito nello spareggio di Sirolo?
“Analizzando la stagione, la divido in due fasi. Nelle prime 9 ne abbiamo perse 5, eravamo appena sopra i playout e staccati 12 punti dalla vetta, poi ne abbiamo fatti 43 di punti in 21 gare, perdendone solo 2, una alla fine a playoff acquisiti. I numeri dicono che abbiamo pagato il rinnovamento totale della rosa all’inizio, abbiamo poi spinto forte rimontando ma non è bastato”.
Come analizza invece la semifinale playoff persa con la Sirolese?
“Era una gara particolare, molto sentita emotivamente, io vivo lì, e questo forse ha aumentato l’attesa e l’agonismo. Dal punto di vista tecnico abbiamo pagato tre assenze. La squadra aveva preso una certa continuità nella formazione e perdere giocatori importanti, uno per reparto, proprio per lo spareggio, ha finito per pesare sui 120 minuti”.