SERIE D – Il giorno dopo la sconfitta al Riviera si analizzano le prestazioni dei rossoblù
Ormai è un procedere nell’oblio. La Samb non riesce a vincere in casa, anzi, cade anche contro il Trastevere rendendo il Riviera un territorio di conquista per tante formazioni. Pineto, Cinthyalbalonga e proprio i romani sono passati, il Notaresco ha strappato un pareggio. I rossoblù sono ultimi nella speciale classifica tra le mura amiche, dietro anche a Tolentino (2 punti) e Termoli (2 punti ma con solo 3gare giocate in casa).
Al netto di ciò, la sconfitta contro il Trastevere è stata netta anche per la produzione irrisoria di opportunità offensive. Se è vero che Conson e compagni dietro non sono stati certo impeccabili, davanti la situazione sembra essere tutto fuorché brillante. Nello specifico del match, l’ingresso di Vita in fascia ha dato sicuramente un po’ di verve in più (forse l’unico a salvarsi con una sufficienza). Murati spinge con il contagocce, Tassi non riesce a costruire perché interdetto sempre da un paio di avversari. I palloni sono giocati prevalentemente a sinistra da Proia ma oltre che a delle giocate a tre con esterno alto di riferimento ed Emili che andava in trequarti, dal punto di vista della qualità si è fatto davvero poco più del primo palleggio in sviluppo.
A proposito di Emili, il numero dieci è stato aspramente criticato dal pubblico anche nel match di ieri. Il gol a Tolentino doveva sbizzarrire il talento del trequartista che però ha girato a vuoto in quel del Riviera: pochi palloni e trattati anche male. Dulcis, o malus, in fondo c’è il rigore sbagliato da Cardella che, diciamocelo, sbatte anche contro un super Semprini in giornata di grazia. La domanda ora tra i tifosi rossoblù sorge spontanea, sin dai primi istanti post gara: “Siamo sicuri che il 3-4-3 sia il modulo giusto per questa Samb”?
