Samb, Beni: “Festeggiamo e programmiamo. Derby? Aria particolare”

Quando si parla di Samb non si può non fare riferimento a Paolo Beni. Bandiera rossoblù 415 presenze e 22 reti dal 1960 al 1973. Poi allenatore ed anche diesse nell’anno della prima stagione in Eccellenza dopo il fallimento Venturato. Sempre presente nelle gare interne dell’undici di Ottavio Palladini. “Questa promozione in C -dice- rappresenta la tanta voglia di calcio che i tifosi della Samb hanno nel sangue. Da un po’ di tempo mangiavamo male ma questa è stata proprio una gran bella vittoria. Un campionato dominato dall’inizio alla fine, in cui non c’è stato proprio nulla da dire. Certo c’è stata qualche battuta d’arresto ma è fisiologico in una stagione lunga e difficile”.

Ora però la Samb deve iniziare a programmare il futuro. Paolo Beni dall’alto della sua esperienza la pensa così. “Intanto -dice- godiamoci l’oggi. Poi tutto dipenderà da ciò che vorrà fare la società. Con il ritorno in C si potranno riallacciare i rapporti con i grossi club professionistici, come si faceva un tempo quando mandavano giovani di spessore alla Samb a farsi le ossa. C’è la volontà di mettere in campo i giovani e quindi i sodalizi di rilievo potrebbero darteli ben volentieri. Inoltre non si dovrà volere tutto e subito. Una fase di adattamento alla nuova categoria potrebbe rivelarsi importante. Non è detto, poi, che le scelte siano tutte azzeccate e quindi è importante avere le conoscenze giuste per portare i calciatori che possono fare al caso della Samb. Bisognerà programmare con la testa. Insomma si deve avere pazienza perché il prossimo campionato non sarà come quello attuale”.

Nella prossima stagione agonistica, poi, tornerà anche il derby con l’Ascoli. “Ne ho giocati sedici -è sempre Paolo Beni che parla- senza dimenticare, poi, che tra il 1960 e il 1965, la Samb disputava diverse amichevoli con il club bianconero. Poi, però, le cose sono cambiate. Alla viglia di queste partite si respirava un’aria particolare. Anche le persone che non seguivano il calcio venivano prese dall’aria che si respirava in città. Ci fu anche un’invasione di campo dei tifosi sambenedettesi ad Ascoli e ricordo che in un derby in cui era presente anche mia moglie, i tifosi bianconeri esposero uno striscione con scritto Eliani fallito (era l’allenatore rossoblù di quei tempi che aveva diretto anche il club bianconero, ndr), Beni Cornuto. Ci rimase malissimo. Ora, però, i tempi sono cambiati. Prima c’era solo folklore, poi è diventato anche manesco. Mi auguro -conclude Beni- che i tifosi di entrambe le squadre possano vedere il prossimo derby”.

Matteo Rossi
Author: Matteo Rossi

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