SECONDA – Il Monte San Martino ha festeggiato ai playout nel girone G, le parole di mister Bottoni: “Riscattata finale playoff di Terza persa dodici mesi fa”
Due settimane fa, al Dezi di Penna San Giovanni, il Monte San Martino festeggiava la salvezza, maturata in virtù del pareggio contro la Mandolesi dopo un’autentica battaglia sportiva durata 120 minuti. Alla fine a festeggiare sono stati i biancoazzurri in virtù del miglior posizionamento ottenuto in regular season, staccando il pass per la permanenza in Seconda Categoria. Con il tecnico Fabio Bottoni abbiamo ripercorso le emozioni di quella giornata: ” È stata una gioia ed emozione incredibile che aspettavamo da tempo. Dovevamo riscattare la sfortunata finale playoff dell’anno scorso contro il Serralta, quando sono accorsi a San Severino Marche circa 250 tifosi da Monte San Martino. Un esodo veramente da pelle d’oca considerando che il nostro paese conta 700 abitanti e credo che la salvezza ottenuta due settimane fa abbia ampiamente ripagato la delusione di quella mancata vittoria. Sapevamo di avere di fronte una squadra difficile da superare in virtù di una maggiore esperienza e abitudine a questo tipo di partite e infatti è stata una gara molto combattuta. Dopo un primo tempo equilibrato, nella seconda metà della ripresa è iniziata a farsi sentire un po’ di stanchezza e la pressione pian piano aumentava. Abbiamo difeso compatti, ma ci sono volute almeno tre paratissime del nostro portiere Antolini per tenere in cassaforte la salvezza. Onore comunque alla Mandolesi che ha giocato un’ottima partita”.
Una stagione complicata, partita tra mille difficoltà e in ritardo per la società sammartinese che dopo la finale playoff di Terza Categoria persa, ha dovuto attendere l’ufficialità del ripescaggio in Seconda Categoria che mancava da circa trent’anni, arrivata solo a fine luglio: ” L’estate scorsa avevamo pianificato la stagione con la quasi certezza del ripescaggio, poi per noi non era importante un girone o l’altro, volevamo assolutamente confrontarci con questa categoria. Tra il girone F e il G, sicuramente per logistica il girone G è stato molto più comodo per noi, essendo al confine con la provincia di Fermo. La vera differenza è che i nostri 29 punti finali nel girone F bastavano per la salvezza diretta, mentre nel G purtroppo no, essendo un campionato livellato verso l’alto. In tutto questo abbiamo avuto anche l’indisponibilità del nostro campo che in passato ha sempre rappresentato un fortino per noi. Eravamo consapevoli di essere una matricola e che avremmo trovato molte difficoltà, ma la forza del gruppo e la solidità dello spogliatoio ha fatto sì che alla fine riuscissimo a centrare questa grande impresa, considerando anche che nelle ultime dieci gare ci siamo ritrovati a lottare per evitare i play-out con due squadre come Piane Mg e Montottone che venivano dalla Prima Categoria e quindi avevano un’esperienza diversa rispetto a noi”.
Arrivato a Monte San Martino da calciatore nella stagione 2017/2018, il tecnico classe 1981 non se né è più andato: ” La mia storia con il Monte San Martino nasce da lontano. Sono stato calciatore per tre anni con questa maglia e poi quando la società nel 2019 mi ha dato la possibilità di poter condurre la squadra, non ho assolutamente esitato. Per me è stata la sfida più grande in assoluto perché la squadra veniva da anni difficili e aveva perso un po’ di identità e infatti la prima cosa che ho fatto è stata quella di cercare di creare un tutt’uno tra società, squadra e tifosi. Devo dire che da squadra siamo diventati una grande famiglia, ma questo grazie soprattutto a dieci-undici giocatori del paese che hanno sposato ciecamente questo progetto. La rosa è composta da giocatori di buon valore e anche gli innesti del mercato scorso hanno aiutato a raggiungere gli obiettivi, ma la differenza la fa sempre l’insieme. Piccola rivincita per chi vi dava per spacciati? No, nessuna. Io conosco il valore di questa società e questi ragazzi e perciò per chi pensava questo, almeno per quest’anno si è dovuto ricredere”. Sul campionato: ” Abbiamo trovato un campionato che non fa sconti. Al primo errore vieni punito perché le squadre hanno tutte ottime individualità e impianti di gioco ben definiti. Ho notato un divario enorme con la Terza, sia per i motivi elencati sopra, sia perché questa categoria ha molta più visibilità ed è molto più appetibile per i ragazzi che non trovano spazio in categorie superiori. Diciamo che tornare in Terza sarebbe stato un duro colpo per noi dopo un anno giocato su tutti i campi a un buon livello”. In chiusura sul futuro: ” Ora ci godiamo la festa, poi vedremo quale può essere la soluzione migliore per il futuro sia della squadra che personale. Ho una stima immensa del presidente e di tutta la società e le amicizie in questo gruppo sono un valore aggiunto. Sicuramente sento di avere ancora molto da dare”.
