Terremoto a San Benedetto del Tronto, la Capitaneria di Porto e le sanzioni da mille euro. Corsa per smantellare e chiudere i battenti
Termina nel peggior modo possibile la stagione balneare 2023 a San Benedetto del Tronto. Il prolungamento dal 17 settembre al 1 ottobre deliberato dalla Regione Marche ha determinato un vero e proprio terremoto con gli stabilimenti costretti a smantellare le attrezzature ed a chiudere i battenti in anticipo per non incorrere in sanzioni. I concessionari avevano quindi posto il cartello di avviso, ma ciò non è bastato per evitare le contestazioni, in quanto la presenza di ombrelloni, sdraio e lettini prevede, secondo la Capitaneria di Porto, l’automatica garanzia del servizio del controllo del mare.
E da ieri alcuni esercenti balneari hanno ricevuto la visita degli uomini della Capitaneria di Porto e sono stati sanzionati con oltre mille euro di ammenda. La Capitaneria di Porto rivierasca ha evidenziato che a tale estensione doveva seguire il prolungamento del servizio di salvamento a mare da parte dei concessionari di spiaggia. Servizio cessato il 3 settembre e non riattivato. E non sono mancate le polemiche sia da parte dei concessionari di spiaggia sia dai turisti che ancora frequentano la spiaggia di San Benedetto del Tronto.
Sullla questione è intervenuto anche il sindaco Antonio Spazzafumo. “Apprendo -scrive in una nota il primo cittadino rivierasco- che la Capitaneria di Porto sta adottando i provvedimenti di legge nei confronti dei concessionari di spiaggia che non hanno ottemperato all’obbligo di assicurare il servizio di salvataggio a mare alla luce della proroga al 1° ottobre del termine della stagione balneare disposta dalla Regione Marche. Voglio ricordare che la materia, riguardando la tutela della pubblica incolumità, è di stretta competenza dell’Autorità Marittima. Quando si è trattato di intervenire per supportare i concessionari che richiedevano un ampliamento delle concessioni, il Comune si è messo a completa disposizione per far sì che tutti si potessero mettere in regola il più rapidamente possibile”.
“In questo caso, il Comune non svolge alcun ruolo, e un consigliere comunale, a meno che non abbia solo il desiderio di apparire comunque sui giornali, avrebbe il dovere di saperlo. Siamo invece stati costantemente informati su tutte le comunicazioni che la Capitaneria di Porto, ripeto unico soggetto titolato ad intervenire sul tema della sicurezza in mare, ha inviato nelle scorse settimane alle associazioni di categoria per avvisare della necessità di continuare a disporre di un servizio di salvataggio fino alla fine della stagione balneare, così come siamo stati invitati a partecipare ad uno specifico incontro convocato in Capitaneria con i rappresentanti dei balneari lo scorso 19 settembre durante il quale è stato loro ribadito che a tale obbligo non si può derogare”.
“Se adesso gli operatori vengono sanzionati, ancora una volta -conclude Spazzafumo- per il mancato rispetto di una disposizione di legge, ciò non può essere addebitato in alcun modo al Comune che, da parte sua, ha già provveduto a segnalare, con apposita cartellonistica collocata sulle spiagge libere, l’assenza di un servizio di salvataggio in mare”.