I dati OCSE
Povera Italia. Si guadagna meno che nel 1990. Dai dati OCSE, i nostri salari sono i peggiori in Europa con un calo del 2,9% paragonati a quelli del 2020.Il belpaese rappresenta un caso unico: a differenza di altri posti del continente, gli stipendi reali in Italia hanno subito una diminuzione nell’arco degli ultimi trent’anni.
Questo trend si distacca marcatamente dalla media europea, dove nella maggior parte dei casi c’è stato un incremento, seppur moderato, dei salari reali nello stesso periodo. Si è creato un divario sempre più marcato tra una ristretta élite economica e la vasta maggioranza della popolazione, il cui potere d’acquisto è progressivamente eroso. Preoccupa che in Italia, il 10% dei patrimoni più grandi possiede oltre sei volte la ricchezza della metà più povera della popolazione. Si ritiene che la stagnazione salariale e la crescente disuguaglianza siano tra i fattori che contribuiscono al calo demografico osservato da noi. E c’è poco spazio per le interpretazioni ottimistiche. I numeri sono impietosi ed evidenziano un passo indietro dell’Italia. Il calo del salario reale va tradotto in un solo modo: i prezzi sono aumentati, ma gli stipendi sono rimasti sempre gli stessi.
Guardando fuori dai confini, i redditi sono cresciuti in Germania (2,7%) e in Repubblica Ceca (4,4%), molto di più in Francia, in cui il valore nominale dei salari è cresciuto indicativamente del 5%. Le retribuzioni medie lorde annue percepite nelle Marche sono pari a 20.279 euro e, rispetto al 2021, registrano un aumento di 777 euro, pari a +4%; nonostante questo, sono ancora significativamente inferiori alla quota media delle regioni del centro (-1.835 euro) e soprattutto a quello medio nazionale (-2.560 euro). E’ come se i lavoratori delle Marche percepissero una mensilità e mezzo di retribuzione in meno della media italiana. Giovani, precari e donne sono in sofferenza, i loro salari sono ridotti al lumicino. E i Metalmeccanici marchigiani sono tra i più poveri d’Italia. Con uno stipendio medio lordo di 27mila euro annui, i lavoratori del settore sono tra quelli che guadagnano meno rispetto ai colleghi del nord. Urgono interventi e azioni precise.
