SERIE D – L’editoriale sulle dimissioni del presidente granata. Clima mai idilliaco, dalle difficoltà iniziali al ripescaggio mancato, con il clou delle scritte razziste
di Andrea Verdolini
E’ finita come doveva finire: stamane Mario Alessandro Russo, con un brevissimo comunicato in perfetto stile burocratese, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente dell’Alma Juventus Fano 1906. L’imprenditore di origini casertane rilevò il club granata, reduce da una rocambolesca retrocessione, da Enrico Fattò Offidani nel Settembre del 2021: i suoi programmi erano quelli di, per utilizzare parole sue, un campionato di vertice per soddisfare le legittime esigenze della piazza. Fu invece un’annata di totale sofferenza con la retrocessione scongiurata in extremis dopo i playout con il Castelfidardo. L’anno scorso andò decisamente meglio con la vittoria nei playoff e le speranze di ripescaggio poi mortificate per inadempienze ingiustificabili: in realtà, con l’ambiente, è stato scontro sin dalle prime battute con il triste episodio del Febbraio 2022 con le pesantissime scritte di stampo anche razzista apparse sui muri dello Stadio Mancini.
La goccia che ha fatto definitivamente traboccare il vaso Domenica scorsa con gli spalti quasi totalmente disertati nel derby con il Fossombrone per l’aumento esponenziale dei prezzi dei biglietti con tanto di derisione ed insulti per i pochi coraggiosi che sono entrati allo stadio e le forze politiche che trasversalmente, hanno appoggiato la protesta dei supporters. Tutto vero, tutto legittimo, tutto giusto: d’altronde non si poteva proseguire così…a dispetto dei Santi ma, chi ha la testa sulle spalle, si chiede cosa succederà e chi gestirà un campionato comunque complesso ed oneroso? Sullo sfondo la solitudine di Russo, forse destinato ad altri lidi e che comunque, in questa sua esperienza, ha investito risorse tutt’altro che modeste. Più volte ha lanciato campanelli di allarme chiedendo la collaborazione di imprenditori ed istituzioni, soprattutto per una struttura obsoleta, per non dire fatiscente. Ma è stato un po’ come abbaiare alla luna…
