L’ex Presidente, ormai primo uomo de L’Aquila, torna sulla vicenda facendo chiarezza
L’ex Presidente dell’Alma Juventus Fano, Mario Alessandro Russo, ora presidente de L’Aquila, chiarisce alcune situazioni interessanti rispetto al club marchigiano: “Inizio dicendo che, alla luce dell’ultimo videomessaggio del Presidente Guida e dello striscione di domenica scorsa, vale la pena fare un attimo di chiarezza. Nonostante fosse ormai chiara la frattura insanabile con la tifoseria fanese, e nonostante la conclamata volontà di passare la mano in assenza di supporto del territorio, il sottoscritto con il solo aiuto dell’allora DG Cogliandro propose domanda di ripescaggio in Lega Pro basandosi esclusivamente su proprie risorse, profondendo in termini economici e non solo un ragguardevole sforzo. Immaginatevi nella mia stessa situazione dopo aver profuso un grande impegno per avere polizze e assegni (di cui una volta e per tutte vi trasmetto copia per dissipare le tante nefandezze che sono circolate), aver investito ingenti risorse e saldato tutti i tesserati in anticipo (come testimoniato dal documento delle liberatorie) e alla fine perdere l’obiettivo non per colpe proprie! Chi non avrebbe mollato?”
“Purtroppo, la mancata autentica delle liberatorie (attività rientrante in quelle della segreteria a Fano che ha spedito direttamente il plico con le stesse in CovisoD ) e i tempi ristretti dettati dalla CovisoD, e forse la volontà di chi poteva trovare una soluzione, che non hanno permesso di sanare questa inadempienza formale ( nonostante il tentativo del Sig. Pantaleone ), hanno impedito da una parte di essere ripescati, dall’altra posto l’ultimo tassello alla fine della mia esperienza a Fano. Testimonianza ne è il fatto che senza indugio si è provato a cedere la società, dovendone purtroppo constatare l’inaffidabilità dei presunti acquirenti e di conseguenza dovendo di nuovo garantire con proprie risorse la sopravvivenza societaria in un contesto ambientale ancora più problematico e senza alcuna voglia di continuare. Nonostante ciò, si è sicuramente ridimensionato rispetto agli anni precedenti ma si è continuato a far fronte alla gestione, dovendo anche affrontare per l’ennesima volta i problemi della segreteria (ricordate il caso Riggioni?) e gli insulti ( cori a Roma city e Vastogirardi e la famosa scritta sulla curva del Mancini con il Fossombrone)”.
“In tutto questo tempo – continua Russo – è continuata a crescere la voglia di andare via da un ambiente privo di soddisfazioni personali e di riconoscimenti per quanto di buono fatto (forse poco, ma oggettivamente indiscutibile) e dove anche la volontà di investire con proprie risorse su infrastrutture che sarebbero in ogni caso rimaste a servizio del territorio (campo dei Militari) è diventato ulteriore elemento di criticità nei rapporti con l’amministrazione. E nel frattempo, Salvatore Guida ha sempre mantenuto un contatto con il sottoscritto per manifestare ripetutamente interesse all’acquisizione della società, per cui, quando personalmente si è raggiunto il limite della sopportazione si è per l’ennesima volta ripresa l’interlocuzione e definito il passaggio di testimone. Le cifre e le modalità, ormai di dominio pubblico, testimoniano quanto fosse grande la disponibilità a passare la mano e va forse anche chiarito che a fronte di una debitoria non certo elevata, rateizzata e/o rateizzabile, c’erano anche crediti importanti (deposito in Lega, diritti tv, biglietteria, incassi della cessione di Tenkorang, premi e rivendite di calciatori Giunti, Candelari Niang e velaj da incassare). Mentre la famosa questione Inps in attesa dei gradi di giudizio, in capo a gestioni precedenti la mia, risulta in larga parte garantita dai precedenti amministratori così come ad Ottobre ci sarà un’altra udienza per la nota causa con l’Ascoli circa incassi precedenti alla mia gestione mai ricevuti“.
“Vogliamo anche considerare il patrimonio di calciatori tesserati e di quelli in prestito, oltre il fatto che al momento della cessione la squadra risultava in testa alla classifica “giovani di valore”? Tutto ciò, per dare il quadro di una situazione che, in condizioni normali, a parere personale al netto del risultato sportivo, tutto aveva tranne che presupposti di criticità gestionali, stante un impegno finanziario non molto gravoso (rapportato alla serie D) per completare la stagione. D’altra parte, chi ha acquistato, proprio perché da tempo interessato, aveva avuto un quadro ben chiaro della situazione sia finanziaria nonché era ben a conoscenza dei miei rapporti “non idilliaci” con l’ambiente che mi avevano spinto a cedere, per cui mai avrei immaginato che non si onorassero gli impegni con il sottoscritto o con i tesserati e/o i fornitori. Pertanto, pur avendo constatato in due anni e mezzo le difficoltà a reperire risorse sul territorio, personalmente non credo che sia né giusto né legittimo non onorare gli impegni presi e per quanto mi riguarda ho ottenuto l’esecutività del decreto ingiuntivo per la prima parte delle somme che mi sarebbero spettate e a breve partirà l’iter per contestare il mancato adempimento di parte degli accordi sottoscritti nonché della seconda rata della cessione quote anch’essa disattesa“.
“Preciso che avrei volentieri evitato di tornare sull’argomento, perché ormai le mie energie mentali e le risorse sono destinate a L’Aquila di cui sono il presidente e alle altre realtà sportive che sostengo in diversi territori, ma le dichiarazioni del presidente Guida da una parte nonché lo striscione e alcuni messaggi che ho ricevuto mi imponevano a grandi linee di fare chiarezza sia sulla situazione finanziaria che ho lasciato sia sull’assoluta infondatezza riguardo le voci che mi vedrebbero ancora in qualche modo coinvolto con la gestione o la proprietà dell’Alma.
L’unico “interesse” attualmente sul territorio fanese, come tutti sanno, è nel finanziare senza entrare nell’operatività gestionale i progetti dell’Accademia Granata per gratitudine e riconoscenza verso chi ha visto del buono nel mio operato”.