SERIE D – Fermana in un momento delicatissimo. Il mister pensava alle dimissioni sette giorni fa. E se arrivassero davvero? Romizi e Karkalis squalificati col Roma City
Una volta è colpa del portiere che non esce – anche a Chieti Perri non esente sul raddoppio -, una volta è colpa dell’arbitro, una volta è colpa della forza dell’avversario, una volta è colpa dell’episodio, una volta è colpa della dirigenza che nemmeno conosce il regolamento sui 2006, una volta è colpa dei procuratori che pensano solo alle proprie tasche, una volta è colpa del giornalista “che ce l’ha con noi”. Il problema, però, è che a nove partite dalla fine la Fermana si ritrova all’ultimo posto del girone F di Serie D.
Ha appena perso una partita nell’extratime ed ha visto praticamente tutte le avversarie dirette trionfare in contemporanea sugli altri campi. In più, ecco già impiattate due defezioni in vista della prossima vitale partita. Domenica con il Roma City ( “il”, non “la” Roma City…), scontro diretto stile Notaresco, i canarini non avranno Romizi e Karkalis, capitano e vice-capitano squalificati. Ma nessuna paura, se il vero Romizi è quello visto quest’anno o se Karkalis è quello visto nell’ultimo mese. I due big dovranno essere rimpiazzati, anche se la panchina è cortissima. Il centrocampista “sindacalista” si è fatto buttar fuori come un pivellino ma non è nuovo a queste genialate (ricordando il giallo preso per proteste con L’Aquila, da diffidato, saltando poi Senigallia). Magari sarà un bene per la Fermana… Karkalis, invece, l’ex terzino reinventatosi centrale, si è preso un’ammonizione pesante all’Angelini, la quinta stagionale: con il Roma City giocherà Cocino, stopper finito nel dimenticatoio di Brini non si sa per quale motivo (zero minuti pure a Chieti, quando bisognava costruire le barricate negli ultimi minuti).
Ed eccoci a Brini, il tecnico che sotto Natale, quando fu rispolverato dalla Fermana, si presentò con l’aura di chi aveva vinto tanti campionati di C ma con l’incoscienza di chi della Fermana non sapeva nulla. “Non è come leggo, non è come scrivono, ho i miei punti di riferimento”. Certe frasi poi le paghi. Adesso Brini, dopo due mesi e le ultime quattro sconfitte di fila, è da solo. Dopo i quattro schiaffi presi col Notaresco aveva minacciato di dimettersi, poi qualcuno lo convinse a ragionare… Dopo soli sette giorni, la sensazione è che se il tecnico quelle dimissioni le desse veramente, la società potrebbe pure pensare di accettarle, anche se poi chi sceglierebbe il terzo allenatore dell’anno. Tabula rasa….
Andiamo per gradi, però. A Chieti, bisogna essere onesti, quantomeno la reazione del gruppo c’è stata. Ma quando la reazione non porta punti bella non è. E quando poi tutti ti fanno i complimenti nonostante sei ultimo in classifica (citazione Ruggeri), quella è l’anticamera della retrocessione. E quindi, qual è la medicina? La dovrà trovare il club. Sembrerebbe che nelle prossime ore venga convocata una riunione, l’ennesima, per guardare negli occhi mister Fabio Brini ma anche direttore sportivo e direttore generale. Cosa imputare a Brini? Il baffo elpidiense ci ha messo passione e preparazione, ma i risultati non parlano a suo favore: media punti inferiore a quella di Bolzan. Mai la Fermana in stagione aveva infilato quattro ko di seguito. L’unica costante si chiama…Brandao, l’amuleto (negativo) che Brini inserisce sempre. Il ragazzino portoghese è entrato pure a Chieti, giusto il tempo per vedere Forgione staccargli davanti per il 2-1. Perchè? Perché? Perchè? Perchè?
Su dg e ds, invece, meglio tacere. Il ds Michele Paolucci non viene intervistato nemmeno più dal suo addetto stampa di fiducia, quello che gli regalava vetrine insensate sotto mercato, quando pure i muri sapevano che De Silvestro l’aveva preso “Paratici” Ferroni. Ci ricordiamo molto bene, però, i virgolettati di “Michi” appena tornato dal Capodanno a Malta: “La Fermana adesso è più forte, la Fermana adesso ha un vero numero 10”. La Fermana, però, sta facendo peggio. E le responsabilità chi se le prende? Il dg Federico Ruggeri, invece, ha parlato nel post Chieti: un’uscita obbligata (RILEGGI QUI), un contenuto che ha fatto strabuzzare gli occhi a mezza città e che ha meritato un capitolo a parte.
