“Incontreremo Lina Lazzari perché il suo comportamento non è rappresentativo della lista”
“In maggioranza non ci fanno entrare, ma non si capisce il perché”, sbotta Giorgio Panichi, responsabile della lista civica Rinascita Sambenedettese 0735. “Nelle democrazie i coordinatori delle civiche e i segretari dei partiti partecipano alle riunioni delle compagini governative, ma a San Benedetto del Tronto c’è il divieto. Noi che abbiamo perso due consiglieri potevamo portare nuove idee. Siamo stati eletti nella coalizione di Spazzafumo, ma se non ci vogliono ci chiamiamo fuori dalla maggioranza”.
La civica conta nell’amministrazione l’assessore alla Cultura Lina Lazzari. “Abbiamo in programma una riunione con la Lazzari, perché – ancora Panichi – sono necessari chiarimenti. Il sindaco ha detto che lei rappresenta la lista nell’amministrazione e ci riferisce quello che viene discusso in maggioranza e in giunta. Ma quello che discutono lo apprendiamo dai giornali, come piazza Kolbe e Villa Rambelli. Se lei ci rappresenta deve riferire alle riunioni qual è la nostra posizione in merito ai progetti e ai programmi che vengono discussi, perché la parte politica la decide la lista”.
Conclude Panichi: “Infine mi piacerebbe sapere il perché del silenzio dell’opposizione. I consiglieri, tutti, hanno di fatto impedito ai referenti e al coordinatore-segretario della civica di partecipare alle riunioni di maggioranza. Ora questa lista sta pensando anche al silenzio dell’opposizione, che non quadra”.
Sull’argomento interviene anche Francesco Marchegiani, un cittadino che ha appreso dagli organo di stampa la querelle tra la maggioranza e Rinascita Sambenedettese 0735.
“Resta un particolare dubbio – dice Marchegiani – sul perché sia vietato dai consiglieri di maggioranza far partecipare alle riunioni il rappresentante della lista che, per altro, è in maggioranza e ha contribuito a mandare il sindaco al ballottaggio con i suoi 580 voti.
La domanda che molti cittadini si pongono, visto il contributo morale e di principio espresso dalla lista, è per quale motivo venga negato ad un membro della maggioranza di partecipare a riunioni politiche che non avrebbero neanche ragione di essere esercitate a porte chiuse. Risulta non vi siano leggi che vietino la partecipazione alle riunioni ad un membro rappresentante di un partito o lista.
Dunque, la domanda che sorge spontanea è perché al coordinatore Paolo Piattoni o a un qualsiasi altro membro di lista si oppongono i consiglieri per una partecipazione alle riunioni di maggioranza? E perché il primo cittadino subisce, dopo averne autorizzato la partecipazione, il diktat dei consiglieri?”. Conclude Marchegiani: “Cosa bolle in pentola che i cittadini non devono sapere? E il silenzio delle opposizioni come va interpretato?”.
