E’ il minuto 44 del primo tempo del derby Corinaldo-Olimpia Ostra Vetere. Il punteggio è di 0-0. Il direttore di gara prende un abbaglio clamoroso e concede un calcio di rigore inesistente ai locali.
Le immagini a corredo dell’articolo dimostrano come la scelta del direttore di gara sia completamente sbagliata. Il match è terminato poi 1-0 proprio con la rete decisiva messa a segno su calcio di rigore.
Grande amarezza in casa Ostra Vetere per una classifica che li vede a -4 dalla capolista nel girone C del torneo di Seconda categoria. A fine gara intervento molto deluso del ds Giacomo Caimmi: “Si può duellare contro avversari forti o meno forti, contro la sfiga o col favore della Dea bendata, su campi ai limiti della decenza o perfetti, ma non si può giocare contro presunzione, deliri di onnipotenza e protagonismo. Qua ci si gioca, sportivamente parlando, la vita ogni sabato, poi vengono assegnati rigori del genere. Sono quasi due anni che subiamo una caccia all’uomo continua senza vedere il ben che minimo sventolare di uno straccio di cartellino giallo, perlomeno nella prima ora di gioco… Giochiamo contro le botte, contro l’impunità di certi falli da radiazione, rispondiamo col gioco alla violenza gratuita e spesso purtroppo anche premeditata. Sappiamo che proporre è più difficile che speculare, ma abbiamo scelto questo percorso e gradiremmo che venisse tutelato da chi invece di interpretare dovrebbe applicare il regolamento. Siamo sempre stati zitti, ora è il caso di farsi sentire. Se c’è un torto da subire lo subisce sempre l’Olimpia. Era un derby bellissimo giocato con grande spirito da entrambe le compagini, duro ma corretto, contro una squadra che ci ha messo in grande difficoltà, poi è stato rovinato da una follia che si commenta da sola. Che cosa raccontiamo ai ragazzi a fine partita? È difficile dare una spiegazione a quello che ci succede ogni sabato, è difficile guardare negli occhi allenatore e giocatori e dire qualcosa. Da lunedì comunque torneremo a concentrarci sul gioco e sul come possiamo migliorare, come facciamo sempre; col lavoro, ovvero l’unica ricetta per il successo che conosciamo ad Ostra Vetere”.
