Parallelamente all’avanzamento dei lavori, restano criticità rilevanti
Ricostruzione post-sisma: Ascoli Piceno tra le province più attive. Emergenze su legalità e sicurezza nei cantieri. La provincia di Ascoli Piceno è tra le più coinvolte nella ricostruzione post-sisma nelle Marche. Secondo i dati della Piattaforma dell’Ufficio Speciale Ricostruzione, sono 1.474 i progetti privati in esecuzione e 488 quelli in istruttoria, pari al 23% del totale regionale. Per la ricostruzione pubblica, si contano 43 cantieri attivi e 222 opere in progettazione, ovvero il 25% del dato marchigiano.
Parallelamente all’avanzamento dei lavori, restano criticità rilevanti. Il Tavolo tecnico permanente convocato dalla Prefettura, nato con il Protocollo di legalità del 2021, si è riunito tre volte nel 2024 e una nel 2025 per affrontare temi legati alla sicurezza nei cantieri, al dumping contrattuale, alla formazione dei lavoratori – soprattutto stranieri – e alle violazioni su distacchi e somministrazione. Particolari preoccupazioni emergono nel settore dei subappalti, dove si sono registrati casi di artigiani privi dei requisiti e pratiche elusive.
Un caso emblematico è Arquata del Tronto, oggetto di una gara da 50 milioni per i “piani di appoggio”. Tra le criticità emerse: sistemazioni per le maestranze, carenza di manodopera e rischio di sfruttamento lavorativo (art. 603-bis c.p.) o infiltrazioni criminali (art. 512-bis e 648-ter c.p.).
È stato ribadito il ruolo centrale del Rup nella ricostruzione pubblica e dell’appaltatore nella privata per garantire la regolarità dei contratti. Si è sottolineata, infine, la necessità di un maggior coordinamento tra le piattaforme digitali e l’importanza dell’uso della piattaforma Infocamere per monitorare la presenza delle imprese e prevenire irregolarità.
Tutti i soggetti coinvolti hanno condiviso l’obiettivo di rafforzare i controlli e la cooperazione tra le amministrazioni per garantire una ricostruzione sicura, trasparente e legale.
