Ricostruzione post sisma, Lucciarini (Ali Marche): “Sarà un tema nel programma del prossimo governo”

“I comuni attendono risposte. Servono procedure più snelle”

Nel programma del prossimo, imminente governo, grazie anche alle nostre sollecitazioni, è stato inserito finalmente anche il tema della ricostruzione post sisma“. A commentare il Presidente di Ali Marche, Valerio Lucciarini che fa notare come nel precedente “contratto di Governo” quello Lega – M5S non una riga sul tema era contenuta. “I comuni attendono delle risposte dal governo: opere pubbliche e private da finanziare rapidamente e con procedure più snelle”.

 

Per Lucciarini “può aprirsi ora una finestra di grande interesse per gli amministratori locali: ricostruzione ma non solo. Probabilmente il prossimo sarà un governo particolarmente sensibile alla sostenibilità ambientale e sociale e alla necessità di contrastare con misure incisive la crisi climatica, incrociando politiche nuove dell’Unione Europea, più orientate ai investimenti. Il tutto con un forte impatto sulle nostre città, sui territori”

“Le amministrazioni locali si devono attrezzare il prima possibile per definire strategie credibili di sviluppo sostenibile così da utilizzare al meglio i fondi comunitari per l’innovazione e la coesione e da essere un riferimento sicuro per i programmi d’investimento degli operatori economici. Si deve avviare la trasformazione verso l’economia circolare e sostenibile, anche per utilizzare al meglio i tanti strumenti che le politiche europee metteranno a disposizione per finanziare la transizione. Si devono rimodellare i sistemi di trasporto nel senso della transizione elettrica. Si deve fare un salto ulteriore per l’impiego delle energie rinnovabili e per il risparmio energetico. Si devono attuare politiche di resilienza e contrasto al cambiamento climatico”.

C’è l’impegno a trasformare il Semestre europeo per orientarlo al raggiungimento dell’Agenda 2030 (una proposta avanzata varie volte dall’ASviS, di cui ALI fa parte), con le raccomandazioni per ciascun paese. La scelta di orientare questo processo all’Agenda 2030 –può determinare una svolta radicale nella cultura della Commissione europea.

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