Ricorrerà in appello “l’untore” di Ancona

Il 38enne autotrasportatore di Montecarotto era stato condannato in primo grado a 16 anni e 8 mesi di reclusione

Claudio Pinti ricorrerà in appello. L’autotrasportatore di Montecarotto condannato a 16 anni e 8 mesi in primo grado (in abbreviato) per aver contagiato con il virus dell’Hiv la compagna Giovanna Gorini (poi deceduta) e la fidanzata Romina, ha depositato il ricorso in Corte d’Assise di Appello, nei giorni scorsi, tramite il suo nuovo avvocato. Sarà il legale Massimo Rao Camemi, cassazionista del foro di Roma, a proseguire la difesa del 37enne attualmente recluso nel carcere di Rebibbia. Il 13 marzo scorso il gup Paola Moscaroli aveva condannato Pinti per omicidio volontario, riferito alla compagna Gorini morta il 24 giugno del 2017 a seguito di una malattia correlata all’Hiv, e per lesioni gravissime nei confronti di Romina alla quale ha trasmesso il virus nascondendole di essere sieropositivo.

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