Rete della Regione contro le mutilazioni genitali

Il punto sulla questione è stato fatto in un seminario ad Ancona

Praticate in 30 paesi del mondo su oltre 200 milioni di donne, tra Asia, Africa e Medio Oriente, le mutilazioni genitali femminili sono un fenomeno diffuso anche tra le comunità d’immigrati presenti in Italia e nelle Marche che spesso rimane sommerso. A 12 anni dalla legge n. 7 del 2006 sulla prevenzione e il divieto di queste pratiche, l’Osservatorio sulle diseguaglianze nella salute della Regione Marche/Agenzia regionale sanitaria, ha fatto il punto sulla questione in un seminario ad Ancona.

“Il fenomeno – ha detto Patrizia Carletti dell’Ars – può essere contrastato solo con un approccio che metta insieme diverse competenze: assistente sociale, psicologo, ginecologo, ostetrica, medico di famiglia e mediatore culturale. Coinvolge non solo l’ambito fisico ma anche etnico e culturale. La Regione ha messo in campo una Rete per prendere in carico le donne che hanno subito le mutilazioni e seguirle dal punto di vista medico e per prevenire le stesse pratiche sui figli”.

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Author: redazione

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