Resilient landscapes: l’Università di Camerino in California

La ricerca è incentrata su esperienze italiane  e americane con particolare attenzione ai recenti terremoti

Due importanti incontri si sono svolti a Los Angeles (California) per comunicare i primi risultati della ricerca internazionale “Great Relevance Project”, 2019-2021, Italia-USA, dal titolo “Resilient landscapes”, coordinata dal prof. Massimo Sargolini, cui partecipano le Università di California Los Angeles, California Davis, Colorado Boulder, Oregon, Bologna, Modena Reggio Emilia e il Consorzio REDI (REducing risks of natural DIsasters), che include l’Università di Camerino e il Gran Sasso Science Institute, oltre all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

La ricerca è incentrata su esperienze italiane (caso studio del Centro Italia) e americane (casi studio della California e della Louisiana) con particolare attenzione ai recenti terremoti e uragani che hanno procurato immense perdite in termini di vite umane, blocco delle attività aziendali, interruzione delle reti sociali e proprietà danneggiate. Queste perdite derivano in gran parte dalla distruzione di infrastrutture cruciali (es: reti di trasporto e di comunicazione), nonché di strutture edilizie essenziali, connesse a esigenze primarie quali le necessità abitative, economiche e produttive, connesse ai bisogni sociali e storico-culturali. Il recupero dai disastri naturali può protrarsi per molti anni, con un impatto potenzialmente di vasta portata sul territorio e conseguenze negative su popolazione, patrimonio culturale, mercato del lavoro, economia, vitalità culturale, memoria e tradizioni collettive. Molti esempi si sono registrati nella storia di comunità sradicate e città e villaggi abbandonati. I costi per il ripristino del bilancio paesaggistico e territoriale sono impressionanti. Disastri di questa portata si verificano con frequenza crescente, frequenza che in alcuni casi può essere attribuita anche ai cambiamenti climatici.

Dal seminario internazionale di Los Angeles, emerge che un’opportuna pianificazione della prevenzione, ben innestata nella pianificazione ordinaria, può migliorare le prospettive per il futuro, e se è vero che non è possibile evitare gli eventi stessi, è possibile migliorare la preparazione a tali eventi, per non farsi trovare impreparati. Questa è la sfida dei nostri anni, che richiede ricerca scientifica e applicata oltre i confini delle discipline tradizionali, e scambio delle conoscenze con il sistema di governo alle diverse scale, locale, regionale e nazionale. Scopo del progetto è dunque sviluppare una visione olistica per consentire approcci innovativi alla pianificazione e al processo decisionale, con soluzioni innovative mirate alla resilienza territoriale.

Purtroppo, abbiamo dovuto constatare, nel caso italiano, come la miopia di molte disposizioni di governo locale spesso tenda a eludere il processo di pianificazione preventiva e preparatoria, rischiando di rendere accidentato, non razionale e pieno di ostacoli, il percorso di ricostruzione, e di farci trovare ancora una volta impreparati di fronte al prossimo evento naturale.

Basti pensare all’occasione persa della pianificazione strategica e attuativa (attraverso le perimetrazioni) che l’Ordinanza n. 39 del Commissario Straordinario per la Ricostruzione delle aree del Centro Italia danneggiate dal sisma del 2016 metteva in campo. Sono stati veramente pochi i comuni che hanno avuto la lungimiranza per affrontarla in modo adeguato. In questo senso, la lontananza di approccio rispetto agli States, che hanno molta esperienza nel campo dei disastri naturali, è risultata molto evidente.

A seguito del seminario internazionale di Los Angeles, il coordinatore della ricerca (prof. Sargolini) è stato invitato dalla Cornell University (ai primi posti nel ranking delle università americane) a tenere una lecture sull’argomento, presso la sede di Ithaca nello stato di New York.

Author: Giada Berdini