Critiche le condizioni dei due anziani genitori. Meno grave il figlio: “Avevo scansato i funghi dal risotto”
Padre, madre e figlio sono ricoverati in gravi condizioni all’ospedale Santa Maria di Terni per una forma di avvelenamento dopo aver mangiato funghi dei tipo Amanita falloide. I funghi erano stati raccolti in un bosco in Valnerina per il pranzo dal padre. Sono stati scambiati per degli ovuli e usati per cucinare un risotto.
Dopo averli mangiati, durante la notte tutti hanno avuto episodi di vomito, dolori e sintomi da intossicazione.
Si sono quindi recati subito al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria, dove sono stati curati in un primo momento. Poi, viste le condizioni critiche sono stati subito portati al reparto di Clinica Medica diretto da Stefano Coccioli. Le analisi del sangue purtroppo hanno confermato i sospetti, si tratta proprio di avvelenamento da Amanita Falloide. E nelle ore successive le condizioni della coppia, entrambi ultra settantenni, si sono aggravate. Mentre il figlio cinquantenne presenta un quadro clinico meno severo perché ha raccontato ai medici di aver scansato dal risotto i funghi.
Tutti e tre sono stati così portati al servizio di Epatologia e Gastroenerologia dove rimangono sotto stretta osservazione. Decisive le prossime ore.
Nel frattempo il personale dell’Asl ha cercato di trovare i resti dei funghi mangiati dalla famiglia per poter verificare il tipo preciso di Amanita phalloides.
Si tratta una specie particolarmente letale ed è la più pericolosa esistente in natura a causa della sua tossicità estremamente elevata e del suo elevato polimorfismo che lo rende somigliante a molte specie. L’avvelenamento spesso ha esito letale e a volte costringe il paziente all’emodialisia o al trapianto di fegato. Ma non si tratta solo di questi tre casi.
