Quintana, De Angelis: “Ai miei tempi ci tiravano le bottiglie di vetro”

Lo storico cavaliere della Piazzarola: “Innocenzi resta favorito perché galoppa al centro della pista, lo Squarcia dovrebbe essere a disposizione tutto l’anno”

Ancora qualche giorno di attesa e ad Ascoli sarà di nuovo tempo di Quintana. L’appuntamento con il 4 agosto è ormai alle porte, ma in queste ore, complici le polemiche, le lettere e le repliche che hanno monopolizzato l’universo quintanaro, la Giostra di luglio non è ancora uscita del tutto di scena.

A fare il punto sulla Quintana che ci attende è il decano dei cavalieri giostranti, Angelo De Angelis, storico cavaliere della Piazzarola, vincitore di tre Palii consecutivi tra il 1960 e il 1962, nonché istruttore, giudice nazionale di equitazione e direttore di campo della Giostra dal 1972 al 1993.

“Nella Quintana di luglio la maggior parte dei cavalieri è incappata in penalità, con parecchi 80 al tabellone – ricorda De Angelis – I cavalieri di oggi sono validi e mettono molto impegno in ciò che fanno, ma hanno bisogno di essere aiutati tecnicamente. Il campo dovrebbe restare a disposizione 365 giorni l’anno per consentire loro di allenarsi, perché il saraceno, la lancia e le dinamiche della Giostra rappresentano un unicum in Italia. Ricevo spesso telefonate da Svizzera e Francia: la Quintana è conosciuta e apprezzata in Europa, ma se vogliamo proseguire in questa direzione è necessario che il campo sia dedicato esclusivamente alla Quintana, come sottolineato anche da alcuni cavalieri”.

Romano di nascita ma ascolano d’adozione, De Angelis continua a seguire da molto vicino il panorama quintanaro, continuando a rappresentare un punto di riferimento per addetti ai lavori e appassionati grazie a un bagaglio di esperienza che non conosce eguali. Per l’ex cavaliere della Piazzarola, è stata proprio l’esperienza a fare la differenza nella Giostra di luglio, nel corso della quale Luca Innocenzi di Porta Solestà, al di là di ogni polemica, ha avuto la meglio sulla concorrenza. “Ha vinto il cavaliere che ha galoppato al centro della pista, stando lontano dalle tavolette, perché ha capito che al centro il fondo è consolidato e il cavallo va bene, mentre nella zona delle tavolette il terreno è più morbido e si rischia di incorrere in penalità. Per domenica, a mio avviso, Innocenzi resta il favorito, a meno che non commetta errori che rimettano in gioco gli avversari”.

L’uscita di pista di Davide Dimarti, l’intervento del Magnifico Messere Marco Fioravanti e l’atmosfera decisamente infuocata del Campo Squarcia sono immagini ancora nitide nella memoria di tutti noi. Da veterano della Giostra, Angelo De Angelis rivolge un appello a sestieranti e appassionati. “Il pubblico deve essere più corretto – ribadisce De Angelis – Da che mondo è mondo, nelle gare dei cavalli regna il silenzio assoluto da quando si parte a quando si arriva. Poi, una volta finita la corsa, ognuno è libero di esprimere il proprio affetto o i propri sentimenti. Ai miei tempi, addirittura, volavano bottigliette di vetro dagli spalti, che peraltro erano molto vicini a un tracciato che all’epoca era più largo di quello odierno. Comprendo il senso di appartenenza di qualunque sestiere, ma tutto ciò è controproducente per il cavallo, che in questo modo si deconcentra e non ascolta le indicazioni del cavaliere. Il cavallo esige il silenzio, vuole essere concentrato”.

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