Quella sera di 40 anni fa al ‘Feronia’ con Katia Ricciarelli, Carlo Perucci, Adriano Vissani e Benito Striglio, ‘Martini man’ a 5 stelle

Adriano Vissani con Maurizio Verdenelli

L’anniversario dello storico teatro di San Severino Marche che tornava a vita nuova. Fu sold out: per un posto fila nella notte in piazza!

E lo ricordo ancora. Chi puo’ dimenticare l’Evento dell’Anno ’85 che fu la riapertura dello storico teatro Feronia di San Severino che tornava 40 anni fa all’ antico splendore? Sindaco era l’amico Adriano Vissani (fanciullo ancora l’attuale direttore, l’immaginifico bravissimo Francesco Rapaccioni) che fece del caso Feronia l’avvenimento superstar del suo decennio amministrativo. Seppe avvalersi di ottimi consulenti, l’Adriano che aveva un’opposizione aggueritissima pronta a sottolineare un suo pur minimo passo falso.

Il primo dei consulenti fu il maestro Carlo Perucci, direttore artistico dell’Arena Sferisterio di Macerata (non sovrintendente come definito dal comunicato ufficiale del comune: quel ruolo era ricoperto dall’assessore Davide Cali). Carlo era direttore pure del teatro Pergolesi di Jesi e tiro’ fuori dalla manica allora uno dei suoi assi al femminile. Katia Ricciarelli, trentanovenne era la n.1 tra le soprano italiane. Bellissima aveva relativamente da poco chiuso la ultradecennale relazione con Jose’ Carreras, uno dei quattro migliori tenori del mondo. Jose’ con Montserrat Caballe’, amico di Perucci e di Guan Paolo Micio Proietti, era ‘di ‘casa’ allo Sferisterio dedicandogli il suo rientro dopo lunga malattia con un memorabile concerto (Il mito del torero). Vissani inoltre per l’accoglienza si era affidato ad un settempedano a 5 stelle: Benito Striglio, dipendente Martini & Rossi, curatore di tutte le feste e Gran Gala’ che contavano. Benito era il Signore della Notte per eccellenza. Memorabile il ‘rinfresco’ dopoteatro nel foyer da lui allestito. Per l’occasione Benito aveva provveduto perche’ fossero celateil con opportuni tovagliati alla vista alcune ‘sovrastrutture’ in rilucente acciaio del mobile bar, modernissimo contrastante per Striglio con quello stile 700/800′ del Feronia.

Fu sold out quella sera ed un successo straordinario. La fila al botteghino si puo’ descrivere solo con la fila nella notte- senza precedenti nella storia settempedana- delle persone che dormirono davanti alla porta del teatro per non perdere la prenotazione!

Io non ebbi problemi. Da caposervizio della redazione maceratese ed inviato speciale per il centronord  de Il Messaggero era immeritamente considerato un giornalista importante (altri tempi per la stampa tour court!). Mi furono riservaticdue posti in prima fila in platea: i primi a sinistra. Ebbi cosi’ davanti a me per l’intero concerto Katia Ricciarelli splendida nei suoi 39 anni. Un concerto trionfale! Applausi pure a scena aperta e lancio di fiori. Un mazzo cadde dalle mani della cantante. Con uno scatto l’afferrai ed in piedi lo porsi a Katia. Mi sembro’ di cogliere un lampo nei suoi meravigliosi occhi azzurri. Fu un momento, di li’ a poco sarebbe esplosa la sua celebre love story con Pippo Baudo. Finita 19 anni dopo a Macerata. Una sera d’estate allo Sferisterio. Katia direttrice artistica, Pippo presentatore d’eccezione, diretta  Rai (Tg3) per la prima volta. Io ancora in prima fila. Ricordo Baudo, poco prima dell’inizio, piegato verso di me con la cartella in mano: “Tutto bene, Pippo?”. Lui “Tutto, come sempre!”.

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