“Quando ho sentito il nome Fermana non ho ragionato per nulla, metteremo in campo le emozioni”

SERIE C – Mister Baldassarri si è presentato alla stampa. Domenica esordio con il Cesena, ore 14.30 al Recchioni

La foto di rito ritrae tutti uniti ed abbracciati, ci sono il collaboratore tecnico Andreatini (che ritorno…), il direttore generale Conti e il direttore sportivo Scala ad accogliere il nuovo mister della Fermana Gabriele Baldassarri. Oggi (giovedì) la presentazione ufficiale in casetta rossa.

Visibile l’emozione di Baldassarri, si percepisce lontano un miglio la sua voglia di incidere e far qualcosa di buono per questa piazza, in una avventura che potrebbe rivelarsi per lui una grande chance dal punto di vista personale. “Ma in realtà non ho fatto tanti ragionamenti – ha puntualizzato subito il tecnico di origini laziali ma oramai marchigiano d’adozione -, quando ho sentito il nome “Fermana” non ci ho pensato per nulla. Qui ho lasciato il cuore nel 1994 vivendo un anno calcistico straordinario. Darò tutto e speriamo che questi basti”.

Domenica al Recchioni arriverà il Cesena, esordio a cinque stelline di difficoltà per colui che ha sostituito l’esonerato Riolfo. “Come si prepara un debutto del genere? Intanto con la collaborazione dei ragazzi, molti dei quali li conoscevo. Quando parti dell’inizio la fiducia te la conquisti col lavoro, adesso c’è poco tempo e la fiducia del gruppo me la devo andare a prendere. Ribadisco, c’è una buona rosa e faremo il massimo”.

Baldassarri, ultima esperienza da capo allenatore due stagioni fa a Montegiorgio in Serie D, ha anche parlato di Fabio Brini, il portiere di quella Fermana 1993-94 con cui poi ha lavorato per tantissimi anni da vice. “Brini lo ringrazierò a vita, mi ha insegnato la gestione dei tempi e dello spogliatoio. Mi volle con lui e ad Ancona vincemmo subito il campionato, quando mi chiamò la Ternana in C decisi di correre da solo, per poi ritrovarlo ancora. Ho maturato poi le mie convinzioni, che da Fabio possono essere diverse nella struttura ma non nelle emozioni. La squadra più forte è quella che mette in campo più emozioni…”.

Author: Lorenzo Attorresi