Pronto soccorso sotto pressione: pazienti in attesa anche oltre 10 ore

Il personale del 118 una volta effettuato il triage non sa dove appoggiare l’ammalato di turno

E’ stato un fine settimana tutto da dimenticare per il pronto soccorso di Torrette dove nella giornata di venerdì si sono avuti degli accessi da record con tempi di attesa che hanno superato anche le 10 ore per i codici verdi.

Un pronto soccorso finito sotto pressione anche se nella mattinata di ieri causa le avverse condizioni meteo i tempi di attesa erano di circa 90 minuti. Un dato che dovrebbe far riflettere anche per il fatto che la maggior parte delle persone che arrivano in pronto soccorso non hanno avuto nessun trattamento ne assistenza se non quella telefonica da parte della medicina di base.

In poche parole tra Covid e influenza Australiana si va in pronto soccorso per la febbre, per il mal di gola ma anche per un dolore ad un ginocchio che va avanti da oltre un mese per non parlare poi delle inappetenze e dei mali di testa. Patologie che nella stragrande maggioranza dei casi potrebbero essere trattate in casa dai medici di base che invece preferiscono far chiamare il 118 dai familiari del paziente e portare tutti in ospedale dove il sistema non regge e si collassa al punto tale che i tempi di attesa si dilatano.

Per non parlare poi di quelli che liberi e spediti preferiscono arrivare in pronto soccorso con i mezzi del 118 convinti di poter saltare la fila cosa assolutamente non vera. A margine di tutta questa situazione che finisce con l’ingolfare il pronto soccorso c’è un altro aspetto che determina spesso e volentieri il blocco delle ambulanze proprio del 118. In poche parole un affluenza cosi sostenuta comporta l’utilizzo di tutte le barelle e le seggioline presenti in pronto soccorso dove i pazienti attendono per ore il proprio turno magari per una sindrome influenzale o un dolore ad un ginocchio.

La conseguenza diretta è che quando i pazienti arrivano in pronto soccorso il personale del 118 una volta effettuato il triage non sa dove appoggiare l’ammalato di turno e allora non resta che attendere che si liberi una seggiolina o una barella. Mezzi di soccorso che restano fermi anche per un ora nonostante i tentativi del personale del triage di reperire nuove barelle o altre carrozzine dove mettere gli ammalati. Personale del triage che spesso e volentieri subisce attacchi e ingiurie da parte di una utenza sempre più indispettita ma che a volte dimentica la vera funzione del pronto soccorso.

redazione
Author: redazione

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