Ritenuto appartenente all’organizzazione suprematista statunitense ‘The Base’
Arrestato un giovane di 23 anni in Puglia considerato dagli inquirenti un suprematista: “pronto a morire in difesa della razza bianca“. I suoi modelli: Breivik e Luca Traini, l’autore dell’attacco terroristico verificatosi a Macerata il 3 febbraio 2018.
E’ accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Si chiama Luigi Antonio Pennelli, ha 23 anni ed è originario di Acquaviva delle Fonti e residente nella vicina Sammichele di Bari.
Il giovane, ritenuto appartenente all’organizzazione terroristica suprematista statunitense ‘The Base’, agiva in Italia – secondo l’accusa – come ‘lone wolf’ ed era pronto al sacrificio estremo “a difesa della razza bianca”.
L’indagine è stata avviata nel 2021 dopo una segnalazone della Digos di Bari a seguito di un monitoraggio sul web svolto dall’Aisi su ambienti suprematisti di estrema destra. E’ stata quindi rintracciata una chat di Telegram collegata al canale ‘Sieg Heil’, sulla quale era attivo l’indagato, che diffondeva materiale propagandistico antisemita e di matrice nazionalsocialista.
Nella chat di Telegram l’indagato ha condiviso un video nel quale – è riportato negli atti giudiziari – “verrebbero rivolte anche minacce di morte alla senatrice Liliana Segre“.
Il ragazzo si presentava come unico referente del movimento in Italia, tanto da indurre gli aspiranti adepti a contattarlo come tale; aveva costruito la propria identità informatica come Comandante della Base, primo caso in Italia; diffondeva il materiale propagandistico traducendolo in italiano, aveva creato un gruppo di 3-4 membri e si proponeva per l’eseguire azioni violente.
Il giovane arrestato aveva la disponibilità di armi in casa e voleva “passare all’azione”: aveva una carabina, una pistola a pallini, una balestra, armi da taglio e mazze. Aveva diffuso messaggi nella chat nei quali affermava che era in grado di procurarsi altre armi rubandole, acquistandole sul mercato nero o aggredento guardie giurate. Sulle armi e sulle custodie sono state trovate iscrizioni con l’alfabeto runico – tra cui la “runa othala” – e i nomi dei suprematisti responsabili di attacchi terroristici, Traini, Breivik e Tarrant.