Qualche spunto dopo l’amichevole pareggiata 0-0 a Osimo. Pochi allenamenti ma già alcune idee
di Tommaso Bocci
È soltanto calcio d’estate, eppure l’amichevole di ieri tra Osimana e Ancona, terminata 0-0 (RILEGGI QUI) regala già spunti interessanti riguardanti le due compagini. Da un lato c’erano i senza testa guidati da Labriola, volenterosi di dimostrare ciò che sono realmente, anche per allontanare le prime chiacchiere superflue dopo il 3-0 subito dal Trodica. Dall’altro, la nuova SSC Ancona sulla quale aleggiava allo stesso tempo tantissima curiosità e preoccupazione, visto la rivoluzione attuata con la nuova società. Se fosse stato un incontro di boxe, ai punti avrebbero trionfato i biancorossi, ma poco importa, entrambe le squadre escono soddisfatte dal test, soprattutto per il fatto che, a parte qualche elemento, la quasi totalità dei giocatori è sembrata riuscire a mantenere una buona intensità.
Partendo dall’analisi della prima Ancona di Gadda, la prestazione in campo può dirsi sorprendente, più di 20 nuovi calciatori che in nemmeno una settimana di lavoro sembrano conoscersi già ed aver assimilato più di un concetto del mister. Quest’ultimo ha disegnato la formazione con un 3-4-1-2, l’interpretazione del modulo è molto moderna, esterni di centrocampo a tutta fascia, sulla linea degli attaccanti in fase offensiva e affianco ai cosiddetti braccetti quando si deve difendere. Il reparto che ha sicuramente reso meglio è il centrocampo, Alluci e Sare Abdoul, rispettivamente regista ed incontrista, hanno dominato in lungo e in largo la mediana. Davanti, se Amadori esce dal terreno di gioco con la maglia più larga di 3 taglie vista la continua lotta con gli avversari, è nettamente più in difficoltà bomber Martiniello, ancora indietro fisicamente data anche la sua stazza. All’intervallo Gadda cambia tutti gli 11 in campo e di nuovo poche note stonate, un encomio particolare va a Barbosa, esterno sinistro di centrocampo dal passo poderoso e dal dribbling facile. Intanto il mister aspetta un ulteriore braccetto sinistro, anche se la difesa è già sembrata un punto fermo.
Passando all’Osimana, mancava più di un pezzo pregiato specialmente in attacco, ma comunque Labriola ha deciso di schierare una squadra a trazione offensiva, scivolando tra il 4-3-3 e un simil 4-2-4, con l’esterno Colonnini che aveva il compito di sdoppiarsi tra centrocampo ed attacco. Il ragazzo classe 2005, proveniente dal settore giovanile osimano, è stato uno dei migliori in campo per qualità e gamba, per poco poi non finiva sul tabellino con uno splendido assist sprecato da Mosquera. Il premio di MVP se lo merita però l’estremo difensore Santarelli che con un paio di parate miracolose ha tenuto a galla i giallorossi. Gli aspetti negativi sono l’infortunio di Fermani dopo un contrasto duro, ed in generale una fase offensiva rivedibile, difatti tra Bugaro, Gigli e Minnozzi soltanto quest’ultimo è riuscito a rendersi minimamente partecipativo in una manovra ancora un po’ lenta e sterile. Labriola può lavorarci ancora e magari l’imminente arrivo a centrocampo di Gyabaa Douglas Kwame può rivelarsi utile a riguardo.