L’intervista esclusiva della nostra redazione al neo vertice dell’Istituto di Credito
Da poco più di un mese Alfio Bagalini è il nuovo Presidente della Bcc del Piceno, Banca prestigiosa con presenza consolidata nella parte sud della nostra regione ed in parte della provincia di Teramo. Con il neo Presidente, garbato nei modi e molto disponibile, abbiamo tracciato un bilancio di questo inizio di attività.
I risultati conseguiti nel 2022 e nel primo semestre del 2023 sono frutto di una sana gestione di successo di territorio o fortemente condizionati dalla tendenza al rialzo dei tassi che, come evidenziato da tutte le valutazioni di molti esperti economici, hanno gonfiato gli utili record degli Istituti di credito?
“La Banca del Piceno ha chiuso il 2022 con un utile netto di 9,86 milioni di euro. Per quanto concerne il primo semestre di quest’anno i numeri sono eloquenti: utile netto di 4 milioni, in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente. Ci tengo anche a ribadire che il patrimonio consolidato ammonta a 85,6 milioni. C’è stato un importante lavoro da parte della governance e di tutta la struttura: simili risultati non arrivano a caso. Per certo il rialzo dei tassi, che bisogna comunque saper gestire e governare, ha prodotto i suoi effetti positivi sui risultati conseguiti. Quindi, mi sentirei di dire che è un effetto combinato”.
A proposito di territorio: di quanti soci è composta la Bcc Banca del Piceno?
“Abbiamo recentemente superato i 6.000 soci. La nostra banca è la più grande, come numero di soci, tra tutti gli istituti di credito cooperativo di Marche, Abruzzo e Molise. Una storia che parte da lontano e che negli anni si è consolidata, sempre a beneficio del territorio e di chi qui vive e lavora”.
Quanti della Provincia di Ascoli e quanti di quella di Fermo?
“Oltre alle province di Ascoli e Fermo, ci tengo a ribadire che la Banca del Piceno, che ad oggi conta 28 filiali, ha un territorio più ampio che a nord raggiunge la provincia di Macerata, con la filiale a Civitanova Marche, e a sud vanta una significativa presenza nella provincia di Teramo. Per noi tutti soci hanno pari dignità, certo è che la concentrazione maggiore è nelle sedi storiche e quindi nelle zone dell’Ascolano”.
Come ha reagito il Cda al cambio della governance avvenuto il 3 agosto scorso?
“Il Consiglio di amministrazione ha le sue dinamiche interne. Fortunatamente non vige il pensiero unico, ma una sana dialettica e uno spirito costruttivo per lavorare nell’interesse di tutti. Colgo l’occasione per ringraziare il Cda della fiducia riposta nella mia persona, che voglio ripagare dialogando con tutti”.
La Banca del Piceno tornerà al voto nella primavera 2024 per eleggere il nuovo Consiglio di amministrazione. Ci sono movimenti a tal riguardo?
“Reputo questo un tema assolutamente prematuro”.
Conosce le motivazioni che hanno portato a fare un passo indietro, dimettendosi, al precedente Presidente?
“Questa è una domanda che dovrebbe rivolgere al precedente presidente; non è mia abitudine rispondere per terzi”.
Vorrebbe proseguire il suo mandato al rinnovo del prossimo Cda?
“Il Consiglio deciderà in piena autonomia. Per me non è importante essere il nuovo Presidente ma è fondamentale lavorare per il bene della Banca del Piceno per essere di supporto al territorio e alle persone che ci vivono e lavorano”.
Intende presentarsi alla platea dei Soci con delle riunioni già dal prossimo autunno?
“Il prossimo 22 ottobre la governance incontrerà tutti i soci nella Festa a loro dedicata, che si terrà al Casale a Colli del Tronto. Sarà una vera convention dove uniremo due cerimonia molto importanti: la Festa del socio al mattino, dove premieremo i soci che vantano 25 e 50 anni di appartenenza alla compagine sociale; e la consegna dei Premi di studio al pomeriggio dove saranno posti al centro dell’attenzione i migliori studenti del territorio. Il rapporto con i soci è fondamentale, il rapporto con loro è continuo sotto tutti i punti di vista. E’ volontà unanime di tutto il Consiglio di amministrazione migliorare costantemente il rapporto con i soci, che di sicuro incontreremo con apposite assemblee sul territorio”.
Se possibile, ci indichi gli obiettivi che vorrà raggiungere entro la scadenza naturale del suo mandato di aprile 2024.
“Gli obiettivi non sono del Presidente, ma della Banca del Piceno. E sono quelli condivisi dal Cda, dai soci e dai dipendenti. Obiettivo costante è essere di supporto al territorio e a tutte le persone che ci vivono e lavorano (artigiani, agricoltori, commercianti, libero professionisti, famiglie) nella consapevolezza del ruolo della nostra Banca”.
Ritiene che l’operatività della BCC Banca del Piceno sia oggi percepita dai suoi soci e clienti come positiva?
“Arrivano costanti segnali positivi in merito all’operato della nostra Banca, ciò significa che stiamo andando nella direzione giusta. Il nostro scopo è quello di aiutare chi vive questi territori a realizzare i propri progetti di vita e di lavoro”.
Ritiene che con i prossimi rinnovi di cariche sociali si possano superare le problematiche di rivendicazione territoriale tra gli ex BCC Picena e gli ex BCC Picena Truentina?
“Non mi risulta ci siano rivendicazioni territoriali. La fusione è fatta da quasi sei anni e siamo tutti convintamente Banca del Piceno. Massimo rispetto per quello che sono state la Picena e la Piceno Truentina, ma adesso c’è un’unica realtà”.
