“Situazione insostenibile”
Oggi si è svolto un presidio all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli organizzato da Cgil, Cisl, Ugl e Fials. Secondo i sindacati, il Piceno è stato penalizzato nella ripartizione dei fondi destinate alle Aziende Sanitarie Territoriali e non sono stati pagati gli straordinari e le indennità Covid.
“Da troppi anni il Piceno è emarginato rispetto alle altre province delle Marche. L’ultima beffa è che tutte le province hanno avuto un incremento dello stanziamento per il comparto, mentre Ascoli ha avuto due milioni in meno – sottolinea Giorgio Cipollini della Cisl Fp – Ciò impedisce il mantenimento del personale a tempo determinato e il pagamento di tutte le indennità contrattuali. E’ una situazione che è insostenibile”.
Roberto Fioravanti della Cgil Fp aggiunge che “Solo l’Ast di Ascoli perde 200 precari, mentre tutte hanno molti più fondi. L’Amministrazione regionale che ha rimosso l’aziendasanitaria Marche Nord non solo non ha riorganizzato il sistema, ma ha fatto una sommatoria di personalecon Area Vasta 1 garantendo un milione di euro di personale. Nel Piceno c’è più privato e meno pubblico“. Paolo Grassi, coordinatore della Rsu evidenzia che “ormai sono mesi che andiamo in Regione a chiedere il giusto equilibrio dei fondi ma ci ritroviamo ancora con promesse non mantenute. Ad aprile scadranno circa 180 tempi determinati e questo fa capire che se dovessimo perdere questo personale, si dovranno chiudere alcuni reparti”.