Sono circa 400 gli utenti che si rivolgono all’ente solidale di Corridonia
di Francesco Repupilli
Povertà, cresce il numero delle famiglie in difficoltà, i volontari della Caritas di Corridonia in prima linea per fornire supporto e sostegno. L’associazione fa parte della diocesi di Fermo ed oltre alla città di Corridonia è capofila anche per i comuni di Mogliano, Morrovalle e Loro Piceno. A gestire le richieste di questo vasto territorio sono 15 volontari, che ogni giorno donano parte del loro tempo all’ascolto e all’aiuto del prossimo, fornendo un appoggio ai più svantaggiati. Tra i servizi, oltre alla distribuzione di 120 pacchi di alimenti ogni due settimane e la ripartizione di vestiti e contributi economici, anche una dottoressa che coordina le richieste e fornisce consulenze a chi ha bisogno, insieme ad alcuni professionisti del settore medico che all’occasione si mettono gratuitamente a disposizione.
Attivo anche uno sportello per la ricerca di lavoro. Sono circa 120 oggi le famiglie che si rivolgono alla Caritas della cittadina, 100 in più rispetto al 2020 per un totale di circa 400 utenti, per metà italiani e per metà stranieri. Un numero che sfortunatamente continua a salire. “La maggior parte dei casi italiani riguarda madri sole, anziani, e famiglie che hanno perso il lavoro – spiega la coordinatrice Caritas Silvia Monteverde – Il numero di stranieri invece è in forte aumento, un po’ perché trovare lavoro è più difficile ma soprattutto perché stanno arrivando tante nuove famiglie, che non sono mai state in Italia, e quindi riceviamo molte iscrizioni. In aumento anche i casi legati alle dipendenze, sia dal gioco che dalle sostanze”.
“Tramite il nostro centro impiego siamo riusciti a dare lavoro a diverse famiglie – continua Monteverde – oltre ad inserire ragazzi in situazioni di disagio in tirocini lavorativi che poi si sono trasformati in contratti a tempo indeterminato. La fascia di età più svantaggiata è quella tra i 40 e i 50 anni, perché le attività fanno fatica ad inserirli. In generale, nella maggior parte dei casi che ci capitano riusciamo ad intervenire per risanare la situazione, però a volte capitano situazioni su cui non si può far nulla ed ogni volta ci si spezza il cuore. Il servizio più grande però è quello che non si vede, il tempo donato a chi ha bisogno di essere ascoltato, di sapere che c’è qualcuno con cui parlare. Spesso infatti capita che chi si trova in queste situazioni si isoli dal resto del mondo, e non è mai facile mettersi a nudo raccontando il proprio disagio per chiedere aiuto. Essere un volontario Caritas è qualcosa che si ama o non si riesce a sostenere. Se da una parte riuscire ad aiutare qualcuno è una gioia indescrivibile, dall’altra ci si porta sempre a casa tutto il dolore con cui si entra in contatto.”
“Abbiamo creato una fitta rete di rapporti – conclude la coordinatrice – senza i quali gestire tutto questo sarebbe impossibile. Siamo supportati economicamente dalla diocesi di Fermo tramite l’otto per mille e dalla parrocchia attraverso offerte, oltre a fondi statali ed europei e alle donazioni di tanti privati cittadini. Gli alimenti forniti dai fondi europei però sono tanti ma non bastano, quindi siamo sempre attivi per cercare collaborazioni con attività e supermercati del territorio, che spesso donano anche prodotti per l’igiene personale, dandoci un enorme supporto. Forte anche la sinergia con i servizi sociali, i Comuni e gli enti del territorio, con cui abbiamo creato un ottimo rapporto e lavoriamo in stretta sinergia“.