Ad Ancona proliferano i bivacchi, di giorno in giorno difficile dare una risposta efficace alle tante richieste
Strutture al collasso, nuovi arrivi ma c’è anche chi preferisce dormire in strada cercando per vie trasverse i contatti con le tante associazioni che operano sul territorio. Continua il dramma dei tanti richiedenti asilo politico presenti ad Ancona dove il numero di queste persone aumenta di giorno in giorno. Difficile a questo punto dare una risposta efficace alle tante richieste di aiuto. Alcuni di questi stranieri poveri disperati alla ricerca di un posto dove andare a dormire sono stati sistemati in appartamenti anche fuori provincia altri invece hanno trovato rifugio alla pensione Cantiani dove il comune di Ancona ha raddoppiato il numero dei posti letto ma tutto questa sembra non bastare.
Una lotta contro i mulini a vento basti pensare che in questo fine settimana ha ripreso vigore il bivacco di fortuna realizzato ai piedi dell’ascensore alla spiaggia del Passetto. I vecchi occupanti sono stati trasferiti altrove ma nella notte compresa tra venerdi e sabato sono arrivati altri dieci pakistani che hanno preso contatto con il personale dei City Angels. In poche ore al Passetto di Ancona sono state distribuite bevande calde, capi di abbigliamento e sopratutto coperte d’altronde chi abbandona il bivacco per sistemarsi altrove si porta dietro tutto quello che possiede in modo particolare giacconi e coperte.
Altri bivacchi di poveri disperati vengono segnalati in via Mamiani lungo la scalinata che sale in direzione della parte alta del parcheggio. Avvolti in coperte e cartoni una decina di africani che non sempre accettano di essere aiutati. Altri pakistani hanno trovato rifugio ai bagni che si trovano al parco del Pincio altri ancora sotto il porticato di Via Montebello dove fino alla scorsa settimana dormiva anche un bulgaro all’interno di una tenda poi rientrato a Bari grazie ai City Angels. Nonostante il freddo pungente c’è anche chi dorme nei pressi della Questura di Ancona, in piazza Fontana cosi come non mancano segnalazioni alle scuole Antognini dove sono in corso lavori di ristrutturazione e all’interno dell’ex Cardiologico in via Baccarani struttura chiusa da quasi 20 anni.
Difficile trovare una soluzione a questo problema cosi come non mancano le proposte, ad esempio quella lanciata da alcune associazioni che chiedono l’intervento del dipartimento di Protezione Civile delle Marche che potrebbe autorizzare l’apertura di una struttura temporanea dove accogliere queste persone cosa che darebbe poi modo di coinvolgere il mondo del volontariato e i tanti scritti ai gruppi di protezione civile presenti nel territorio. Attivazione su base regionale che darebbe modo a tanti operatori di prestare servizio in veste di precettati dalla stessa Protezione Civile senza perdere giornate di lavoro come avviene per eventi di assistenza alla popolazione.
