“Portelli? Solo un amico, lui non c’entra niente: Ruggeri con me nell’ipotetica Fermana del futuro”

ECCELLENZA – L’intervista al mediatore ternano Francesco Pileri che sta trattando il club per un gruppo operante a Malta. “Io, Pippo e Federico il trio. Paolucci ds? Non ci sarà. Prima di tutto l’omologa”

Weekend nella sua Terni per il mediatore Francesco Pileri. L’esperto manager di moto – ora segue piloti provetti dopo aver vinto Mondiali in 125 – sta trattando l‘acquisizione della Fermana per un gruppo operante a Malta. E dalla sua Umbria risponde al telefono per soddisfare ogni curiosità dopo l’approfondimento di ieri (RILEGGI QUI): c’è davvero il magnate delle costruzioni maltese Joseph Portelli dietro ai canarini? Impossibile non partire da qui.

Pileri, che cosa può dire di Portelli?
“Che con estrema lealtà lui non c’entra nulla con questo progetto, anche se lo conosco e pure lui è un amico appassionato di calcio e motociclette. A Malta ha fatto tantissimo. Voi mi chiederete allora chi è il mio uomo…Ed io non posso rispondere in questo momento. Non è detto che sia un maltese, può essere una società maltese riconducibile ad altri imprenditori”.

Perché avete individuato Fermo e non, ad esempio, Ancona? Anche i dorici cercano una proprietà e vantano un bacino d’utenza diverso, meno debiti, una categoria più alta…
“Ho fatto una perlustrazione attenta da Pescara a Rimini perché l’interesse è di avere una squadra del litorale per fare cose sul mare a livello imprenditoriale. Ancona, come pure Pescara, possono star bene così. A Sebastiani fai fatica a sfilargli una società. Pesaro va benissimo, è seria e sana. A me risulta che la Fermana sia una società importante: sta smaltendo i debiti tramite ristrutturazione, per questo tanto di cappello all’avvocato per come ha gestito le operazioni che ho visto dettagliatamente”.

Come mai un gruppo operante a Malta dovrebbe accettare la vetrina di un campionato regionale come l’Eccellenza?
“Perchè dall’Eccellenza si può risalire. Se azzecchiamo le scelte sul campo, e non sarà comunque facile per niente, comporremmo una squadra per tornare su e non certo per vivacchiare. Io stesso quando non vinco mi arrabbio… Poi il sindaco si è messo a disposizione in maniera speciale, facendoci riflettere su questa opportunità. Ci sono tante possibilità, ristrutturare il Recchioni, implementare la Cops”.

Dal punto di vista commerciale che tipo di opportunità può offrirvi il territorio?
“Fermo ad esempio si merita un hotel di qualità. Poi basta, se no mi sparano (sorride, ndr)”.

Pileri, il suo gancio con la Fermana qual è stato?

“Pippo Simoni unicamente. Sono a confronto con lui da 7-8 mesi. Lui mi ha presentato Federico Ruggeri, dato che poteva essere esaustivo in alcune mie domande. Ruggeri nella Fermana del futuro? Federico lo vedo presente perché senza di lui non ci sarei neanche io. La gente bisogna farla lavorare, altrimenti non può dimostrare. Quest’anno non ha avuto modo di lavorare e questo me l’ha confermato anche Gianfilippo. In questo momento stiamo andando avanti in tre, io, Simoni e Ruggeri. Il trio non può sciogliersi. So che Ruggeri ha i suoi detrattori ma se ne dovranno fare una ragione…”.

E quindi rimarrebbe anche il ds Paolucci?
“No. Se dovessi entrare Paolucci non sarà il direttore sportivo. Chi ha sbagliato quest’anno non può essere riproposto. Ha giocato a Malta ma non lo conosco personalmente. La mia filosofia è quella di un team coeso in cui tutti vadano a braccetto con gli altri, armonia che negli ultimi tempi alla Fermana è mancata. Ho visto inoltre che la rosa fosse estremamente variegata con calciatori provenienti da varie parti del mondo. Credo che in Serie D non servisse”.

I membri del direttivo ufficializzato a dicembre li ha conosciuti? Ci possono essere interessi comuni?

“Ferroni e Isidori mi sembrano due persone vogliose e collaborative, con loro l’incontro organizzato da Ruggeri dopo Fermana-Civitanovese è stato molto positivo. I fermani devono rimanere dentro”.

Dal punto di vista tecnico chi deciderebbe?
“Delegherò io chi di dovere, perchè l’Eccellenza non la conosco e non metterò mai il becco. Quando vincevo titolo mondiali nelle moto, il responsabile della parte tecnica non mi diceva nulla: avevo battezzato lui e lui faceva…”.

Diffondere la notizia della trattativa rendendola di dominio pubblico è sintomo di serietà.
“Esattamente. Siccome siamo a buon punto, abbiamo valutato che fosse meglio far sapere di questa opportunità. Una strategia condivisa il giorno dopo la retrocessione. Tempistiche? Prima l’omologa del tribunale sulla ristrutturazione del debito prevista attorno a fine maggio. Quella è la cosa fondamentale”.

Potrebbe interessarti anche

                       

Articoli correlati

                       

Dalla home
VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO?

Iscriviti al nostro
canale telegram

Autore

I Più LETTI
DELLA SETTIMANA

I Più condivisi
DELLA SETTIMANA

 

Ultime NEWS