La voce della segretaria lamense Di Buò nella manifestazione promossa per la chiusura di uno snodo cruciale per la Vallata del Tronto
Di fronte all’assenza di novità sul fronte istituzionale e ai numerosi disagi che giorno dopo giorno penalizzano residenti e lavoratori della zona, nella giornata di ieri, domenica 11 novembre, i rappresentanti del circolo Pd di Castel di Lama sono scesi in strada per manifestare il proprio disappunto su una situazione che, da ormai troppe settimane, attende ancora un punto di svolta che tarda ad arrivare.
A pochi metri di distanza dal ponte sull’Ancaranese, chiuso da oltre tre mesi in attesa del ripristino del senso unico alternato sulla struttura in cemento armato ancora attiva, numerosi esponenti della scena politica locale, insieme a una nutrita rappresentanza di cittadini, imprenditori e dipendenti che vivono e lavorano in un punto strategico per l’economia locale, si sono dati appuntamento facendo fronte comune per la riapertura della circolazione in direzione nord, ad oggi interdetta con buona pace delle migliaia di persone che ogni giorno transitano da quelle parti. La soluzione? Arrivare a Spinetoli, o in alternativa a Maltignano, per poi tornare indietro e ritrovarsi finalmente, dopo chilometri e decine di minuti di coda, a destinazione, sulla sponda nord del Tronto, dove gravitano gli interessi commerciali e di vita di imprese e famiglie.
Presenti, tra gli altri, l’onorevole Augusto Curti, il segretario provinciale Pd Francesco Ameli, il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio e il vicesindaco di Folignano Angelo Flaiani, oltre a imprenditori, commercianti e cittadini determinati a invertire una rotta che inevitabulmente condiziona le prospettive a breve e lungo termine di un intero territorio.
“C’è stata indubbiamente una buona partecipazione – commenta Rita Di Buò, segretaria del circolo Pd lamense e promotrice della manifestazione – Si tratta di un problema sentito in tutta la provincia, come dimostra anche la presenza del vicesindaco di Folignano, dato che coinvolge uno snodo importante per la zona industriale, con conseguenze importanti anche sul piano dell’inquinamento, dato che la centralina di Villa Sant’Antonio sta registrando dati ben oltre i livelli di guardia.
Abbiamo voluto organizzare una manifestazione di questo genere per tenere alta l’attenzione sul tema. Non faremo scendere il silenzio e, in assenza di azioni concrete, continueremo a farci sentire chiedendo informazioni agli uffici competenti, attraverso delegazioni, blocchi stradali o presidi permanenti.
Confidiamo nel fatto che questa manifestazione abbia mostrato l’importanza di attivare tempestivamente il doppio senso, nella speranza di poter sfruttare al meglio i fondi stanziati per il rifacimento del ponte attualmente chiuso”.