Illustrato il progetto sulla ricostruzione del ponte e l’ipotesi al lavoro per le esigenze collettive
Grande partecipazione all’incontro pubblico per un primo giro di confronto sulla ricostruzione del Ponte San Carlo al quartiere Minonna a Jesi e zone limitrofi. Il cantiere per la demolizione e la nuova realizzazione del ponte dovrebbe partire a inizio 2023, tra febbraio e marzo (leggi qui). Ma l’assenza temporanea del collegamento tra una parte e l’altra della città creerà disagi per i cittadini che utilizzano il ponte per gli spostamenti quotidiani.
Durante l’incontro sono intervenuti il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’assessore ai lavori pubblici Valeria Melappioni, l’ingegnere Dezi e l’ingegnere Marconi del Comune di Jesi. L’affluenza massiccia dei cittadini che hanno preso parte all’incontro, hanno riempito il salone sottostante alla parrocchia di Minonna. All’incontro, dopo aver illustrato il progetto sulla ricostruzione del ponte, l’ipotesi al lavoro per compensare i possibili disagi dei cittadini al di là del fiume Esino è l’allungamento della zona di cantiere attraverso un “guado del fiume”.
Si tratta di una strada di cantiere con una pavimentazione stradale a ridosso del fiume per permettere di mantenere, seppure ridotta, una viabilità. Il guado sarebbe a un solo senso di marcia, con un attraversamento anche pedonabile. Ma questo porterà, in caso di aumento della portata del fiume, alla chiusura al transito. Sarà la Regione a convalidare questa ipotesi.
“Quattro servizi sul tavolo – spiega l’assessore ai lavori pubblici Melappioni – per provare ad attenuare alcuni disagi. Invieremo un questionario per capire come si muovono i flussi e di conseguenza proporre servizi utili a soddisfare le esigenze collettive. Abbiamo la necessità di un dialogo continuo con la cittadinanza della zona Minonna e delle zone limitrofe”.
Primo servizio allo studio un tavolo di coordinamento con la Prefettura che permette di essere presenti sul territorio. Altro tema è quello di avere un ufficio di prossimità istituzionale per avere un luogo di confronto e di aggregazione tra amministrazione e cittadini. Poi c’è anche la possibilità di avere un dispensario farmaceutico, in quanto il quartiere è scoperto, e in ultimo un servizio di trasporto pubblico speciale.
I cittadini al termine dell’intervento hanno osservato alcuni disagi come il fatto che a muoversi possono essere nonni e genitori che portano i figli a scuola tutti giorni, oppure bambini e ragazzi che al pomeriggio frequentano spazi sportivi e ricreativi. In sostanza senza una passerella stradale, arrivare nello stesso posto ma con strade alternative richiede un anticipo di orario e un aumento del consumo di carburante. “Al giorno attraverso otto volte il ponte tra il lavoro, la scuola e le attività dei bambini – sottolinea una mamma – è un disagio enorme e diventerebbe complesso fare il giro della città tutte le volte, anche per più di una volta al giorno”. “E’ necessario – dice un cittadino – anche un presidio della croce rossa e dei vigili del fuoco in caso di emergenza”.
“Ci troveremo ad affrontare una situazione complicata – risponde il sindaco Fiordelmondo – Tutta la città sa bene quanto sia importante per tutti questa infrastruttura, bisogna farsi carico di una situazione complicata, che questo disagio sia il meno possibile e risvegliarci in una città più avanzata. Consegneremo alla città qualcosa di migliore, più efficiente e che possa innalzare la sua qualità”.
