BASKET A2 – L’ala-grande napoletana crede fortemente nel gruppo e non mette limiti alla provvidenza: “Chissà che non ritrovo l’A1 con Montegranaro?”
di Andrea Verdolini
A Montegranaro sono passate generazioni di cestisti, alcuni dei quali di livello assoluto ma non c’è dubbio che Valerio Amoroso sia uno di quelli che ha davvero lasciato un impronta. Dopo gli anni ruggenti della Sutor, l’ala-grande napoletana, con 37 Primavere sulle spalle, ha scelto di tornare sul colle veregrense pur, ovviamente, in una sponda diversa, quella della XL Extralight Poderosa fresca di promozione in A2.
Inevitabile chiederti come hai ritrovato Montegranaro…
“Anzitutto ti dico che adesso c’è una società forte, solida, con tanta voglia di fare e molteplici idee interessanti. Spesso si scontra con la terra bruciata lasciata dal vecchio club che ha contribuito a distruggere diverse cose ed anche il tifo che era qualcosa di spettacolare. Adesso la città è divisa ed invece occorre capire che Montegranaro è Montegranaro ed adesso è rappresentata, in tutta Italia, dalla Poderosa che può avere un futuro importante nel basket che conta e tutti dovrebbero essere vicini a questa dirigenza.”
Tra le tante qualità di Amoroso c’è anche quella di non avere troppi peli sulla lingua ma può permetterselo, dall’alto di quasi 20 anni di pallacanestro di vertice. Te l’aspettavi un campionato del genere (sinora 16 vittorie su 25) o in qualche modo ha sorpreso anche te visto lo “status” di matricola?
“In Estate sono stato forse il primo ad arrivare e mi hanno detto che l’obiettivo era la salvezza. Quando però ho visto come si stava costruendo la squadra ed i giocatori che stavano arrivando non ci ho messo molto a capire che si poteva puntare a qualcosa in più. All’inizio non lo dicevamo per scaramanzia, adesso possiamo e dobbiamo puntare in alto, magari alle prime 3 o 4 posizioni.”
Già ma nelle 5 partite restanti il calendario non è che vi dia una mano con Ravenna, Udine e Trieste in casa, Fortitudo Bologna ed Imola fuori…
“E’ vero, abbiamo un cammino, a dir poco, tosto ma se vinci nella maniera giusta, magari ribaltando, soprattutto al PalaSavelli la differenza canestri puoi mirare ai primi 4 posti che ti danno la possibilità di giocare la prima gara dei playoff in casa e sarebbe davvero tanta roba per la nostra squadra e per i nostri tifosi.”
Un’occhiata alle tue statistiche: 14,5 punti a partita in 32 minuti, cifre importanti per un ex giovincello…
“A questa età sono importanti soprattutto i 32 minuti: significano tanto e soprattutto che sto bene. Mi preme ringraziare tutto lo staff che contribuisce a questo salvaguardando i miei ginocchi ossia il fisioterapista, il preparatore atletico e chiaramente anche la parte tecnica che è fondamentale.”
Manchi un po’ dalla Serie A1: capitolo chiuso oppure un pensierino ce lo fai?
“Ce lo faccio eccome, ci vorrei proprio ritornare d’altronde mi piace cercare sempre nuove sfide. Anzi ti dico che ci sguazzerei: certo non con quel minutaggio però credo di poter reggere alla grande il confronto.”
Magari con la Poderosa?
“Hai visto mai…” ed in fondo, pensando a certi corsi e ricorsi storici, perchè mettere limiti alla provvidenza?