TERZA CATEGORIA – I fanesi quarti in classifica nel girone D, quello monopolizzato dal Fano Calcio: “Squadra impressionante”
Seconda vittoria consecutiva per il Tre Ponti che, dopo il successo di domenica in trasferta, ha consolidato il posizionamento in zona play off. Nel girone “B” di Pesaro Urbino, Terza Categoria, si vive un campionato combattuto nelle zone alte della classifica. I biancazzurri sono attualmente al quarto posto e ad analizzare quanto fatto finora è stato Edoardo Picchi, autore di due gol nell’ultima gara disputata:
“Siamo soddisfatti della nostra posizione in classifica, ma a dire il vero ci aspettavamo di essere lì. Sapevamo di avere una squadra competitiva e abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. Nei play-off tutto può succedere: se ci arriviamo nella miglior condizione possibile, possiamo dire la nostra. Ragazzi che smettono? Credo che il problema principale sia la mancanza di strutture e di programmazione. Ci sono tanti ragazzi che vogliono giocare, ma spesso le società non hanno le risorse per seguirli nel modo giusto. Anche l’idea che il calcio sia solo un gioco sta un po’ scomparendo: oggi, fin da piccoli, si chiede ai ragazzi di essere sempre competitivi, e questo può togliere un po’ del divertimento che dovrebbe essere alla base di tutto. Il livello del campionato è piuttosto alto per quanto riguarda le squadre di vertice, mentre c’è un divario netto con quelle di bassa classifica. La squadra che mi ha impressionato di più, ovviamente, è il Fano. Hanno qualità, organizzazione e una mentalità vincente che gli sta facendo fare un campionato perfetto fino ad ora. Ci alleniamo due volte a settimana. Gli allenamenti sono ben strutturati e organizzati. Il mister e lo staff curano molto i dettagli e cercano di farci arrivare alla partita al massimo della condizione”.
Elogi alla società e una carriera iniziata a 18 anni, così Edoardo Picchi: “La società è sempre presente e ci fa sentire il suo supporto. Questo è fondamentale, perché sapere di avere alle spalle persone che credono in noi ci dà una motivazione in più per dare il massimo in campo.
Carriera? Ho iniziato a 18 anni, un po’ più tardi rispetto ad altri, ma la passione e la determinazione mi hanno permesso di crescere rapidamente. Anche se non posso vantare trofei, per me l’unica cosa che conta a questi livelli è trovarsi bene nel gruppo, poi è chiaro che se arrivano anche i risultati da ancora più gusto”.
