di Marica Massaccesi
Alle pendici del Monte Catria, sorge Pergola, uno dei borghi più belli d’Italia. Il paesaggio sul borgo si apre verso uno scenario incantevole: colline, distese di boschi e vigneti, antichi complessi e sullo sfondo l’imponente vetta. E se affacciandosi dal Belvedere di Pergola si respira un’atmosfera magica, non è da meno il patrimonio artistico e architettonico contenuto tra le mura del paese.
Il nucleo più antico della Città è il quartiere di San Francesco dove si trovano costruzioni in pietra del secolo XIV e XV, case-torri con ricorrenti elementi architettonici e decorativi del tempo. E bene ricordare anche la chiesa di San Francesco, il Teatro Angel Da Foco, la Cattedrale (ex chiesa di Sant’Agostino), la chiesa di Santa Maria delle Tinte e la chiesa più antica Santa Maria di Piazza. La lunga dipendenza di Pergola dallo Stato della Chiesa ha fatto sì che i luoghi di culto fossero numerosi e di pregevole architettura tanto che il borgo, ancora oggi, è soprannominata “la Città delle Cento Chiese“.
Ma Pergola è anche rinomata per la custodia dell’unico gruppo di bronzo dorato dell’epoca romana esistente al mondo. Tale gruppo dei Bronzi Dorati è ospitato presso il museo della città, ricavato nell’ex convento di San Giacomo. I “bronzi” furono rinvenuti nel 1946 durante dei normali lavori da parte di un agricoltore della zona che ha scoperto un tesoro storico: nove quintali di bronzo e oro. Il luogo dove si trovano il gruppo non molto distante dall’intersezione tra la via Flaminia e la via Salaria Gallica. Le statue conservate nel museo rappresentano un probabile gruppo familiare composto da due figure femminili e da due cavalieri di alto rango con cavalli riccamente ornati.
