Nei guai un uomo di Jesi che aggredisce la sua donna: il referto dell’ospedale dà origine alle indagini. Ieri l’applicazione della misura cautelare
Percosse, minacce, atteggiamenti da vero e proprio stalker e continue vessazioni. Un uomo di Jesi, 67 anni, si è “macchiato” il curriculum perseguitando una donna che poi l’ha denunciato dopo essere stata aggredita e finita all’ospedale con una prognosi di trenta giorni. Da tutto questo è partita l’iter, con il fascicolo finito sulle scrivanie del commissariato di Polizia di Jesi. Proprio ieri è stata data esecuzione all’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Ancona riguardo l’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla donna, con tanto di applicazione del braccialetto elettronico.
L’indagine è partita dal Commissariato di Polizia di Jesi a seguito della ricezione di un certificato medico del pronto soccorso del nosocomio di Jesi, attestante le lesioni patite da una donna a seguito di aggressione fisica con una prognosi di giorni 30. La donna ha indicato che l’autore della violenza era stato un uomo di cui stava approfondendo la conoscenza, denunciandolo solo in un secondo momento.
Secondo i racconti, a partire da marzo 2023 la stava persuadendo ad andare a vivere con lui, la chiamava insistentemente al cellulare arrivando a fare anche 40 telefonate al giorno. Per questo la donna aveva bloccato il suo numero. Non potendola contattare al telefono, nel mese di luglio l’uomo si era recato sotto la sua abitazione suonando ossessivamente il campanello e, non ricevendo risposta, raggiungeva l’abitazione della sorella della persona offesa per chiedere informazioni sui suoi spostamenti. Nell’ottobre 2023 la donna, che si era recata a casa dell’uomo per riprendere la propria bicicletta, è stata aggredita fisicamente, oltre che apostrofata malamente, tant’è che aveva poi necessitato delle cure del pronto soccorso da dove veniva dimessa con una prognosi di un mese.
Spossata dalle vessazioni, la donna ha denunciato tutto. L’attività investigativa ha fatto emergere la pericolosità sociale dell’uomo, specie per l’ossessiva ricerca di contatto con la donna e con le persone legate da relazione affettiva alla stessa, consentendo di acquisire elementi di responsabilità penale a suo carico. A seguito dell’informativa di reato il Gip , su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, ha adottato la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto avvicinamento alla persona offesa, con la prescrizione di permanere ad una distanza di almeno 500 metri e divieto assoluto di comunicazione con la stessa. All’uomo è stato applicato il braccialetto elettronico.