Pedinano, picchiano e perseguitano il fidanzato della figlia: nei guai due coniugi di Ancona

In un’occasione, l’uomo ha rotto la mano del ventenne con un calcio

Il personale della Squadra Mobile di Ancona, Sezione Reati contro la persona, in danno di minori e a sfondo sessuale, ha applicato l’ordinanza cautelare del Divieto di avvicinamento con divieto di qualsiasi forma di comunicazione, emessa in merito ai reati di atti persecutori e lesioni aggravate commessi in concorso da una coppia di coniugi di Ancona.
L’attività investigativa condotta da questa Squadra Mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona (PM dott. Rosario Lioniello) trae origine da tre denunce presentate in questi uffici tra il mese di gennaio e maggio da un 20enne, anconetano e avente ad oggetto reiterate e gravi minacce ed intimidazioni, oltre alle lesioni arrecate da parte dei genitori della sua fidanzata.
La vicenda trae origine da una serie di contatti telefonici e verosimilmente anche da una sporadica frequentazione tra il giovane 20enne e la figlia della coppia indagatala.
Pacificamente tra i giovani era nata una simpatia ricambiata a contenuto passionale, con lo scambio di messaggi e regali.
Tale simpatia, contatti e frequentazioni, erano disapprovati dai genitori della ragazza che hanno visto, quantomeno, il legittimo sospetto che la figlia potesse essere indotta ad atti non del tutto consapevoli, anche di natura sessuale.
Nel corso delle indagini condotte da questo ufficio investigativo, sono state raccolte dichiarazioni e documentazioni attestanti minacce e due aggressioni dalle quali ne derivavano lesioni aggravate, commesse in concorso dalla citata coppia, nei confronti della parte offesa (il fidanzato 20enne della loro figlia).
In una circostanza occorsa all’inizio del mese di maggio, la coppia di genitori (in particolare il marito spalleggiato dalla moglie), in occasione di uno dei numerosi pedinamenti del giovane, colpiva con un calcio la mano destra della parte offesa provocandone la frattura con prognosi di 30 giorni.
In un’altra circostanza, verso la fine del mese di maggio, questa volta la moglie, spalleggiata dal marito, colpiva la vittima con schiaffi e graffi agli arti ed al volto del giovane, ancora ingessato per la vicenda occorsa poche settimane prima, cagionandole contusioni e ferite epidermiche giudicabili guaribili in 5 giorni.
Le reiterate minacce e i citati episodi di concreta violenza ingeneravano nella vittima uno stato di ansia e di paura che lo costringevano a mutare le proprie abitudini evitando i luoghi comunemente frequentati per paura di incontrare i genitori della sua fidanzata e subirne le loro aggressioni e i loro atti persecutori.
La Misura cautelare del divieto di avvicinamento e di ogni forma di comunicazione è stata disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ancona dott.ssa Sonia Piermartini.

Franco Cameli
Author: Franco Cameli

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