“Pago io” “No, pago io”: la bevuta al bar fra due amici finisce a bottigliate

Sono stati momenti altamente concitati quelli verificatisi l’altra mattina in un bar di Reggiolo: da una parte un uomo che intendeva pagare all’amico la bevuta, dall’altra quest’ultimo che a sua volta voleva fare altrettanto. Tra i due è nato un acceso diverbio sfociato in una violenta lite con tanto di bottiglie infrante che ha visto alcuni cittadini allarmati per quanto stava accadendo dare l’allarme al 112 dei Carabinieri.

I terzi “attori” di questa vicenda sono stati i carabinieri in forza alla stazione di Novellara che, intervenuti su richiesta di alcuni cittadini, si sono precipitati nel bar oggetto dell’accesa lite trovando all’esterno uno dei due litiganti identificato in un nordafricano senza fissa dimora sprovvisto di documenti. Alla vista dei carabinieri il barista barricatosi per paura all’interno del bar riapriva l’esercizio commerciale con i militari di Novellara che ricostruivano l’accaduto. Il nordafricano era venuto alle mani con un altro avventore, allontanatosi prima dell’arrivo dei carabinieri, con il quale aveva consumato delle bevande. Il motivo del contendere era rispettiva volontà dei due di pagare a ogni costo la consumazione. Una divergenza d’intenti che ha isto i due passare dalle parole ai fatti con tanto di botte e bottiglie infrante all’interno dell’esercizio con il nordafricano che riportava le peggiori conseguenze.  Alla presenza degli stessi militari tuttavia il nordafricano assumeva un atteggiamento violento opponendo attiva resistenza ai militari che continuava a reiterare in casera anche durante le procedure di foto segnalamento. Condotto in ospedale, per le lesioni riportate a seguito della furibonda lite con l’amico, al nordafricano veniva riscontrata la frattura di una costola. Dopo avergli assicurato le cure l’uomo, un 36enne marocchino clandestinamente presente sul territorio nazionale, veniva tratto in arresto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Questa mattina l’uomo comparso davanti al tribunale di Reggio Emilia dopo la convalida dell’arresto è stato sottoposto all’obbligo di firma.

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