SERIE C – Recanatese, lascia il tecnico tolentinate tra i principali artefici di una bella favola sportiva
di Andrea Verdolini
Presumiamo che la separazione dalla Recanatese sia stata vissuta da Giovanni Pagliari un po’ con la “morte nel cuore”. Quella costruita in tre anni era anche la “Sua” creatura, realizzata grazie al sodalizio di ferro che si è instaurato, giorno dopo giorno, con Josè Cianni e che ha contribuito a far riaccendere nel tecnico tolentinate quell’entusiasmo che si era ridimensionato dopo stagioni tormentate. Il gioco espresso da quella squadra che stravinse la “D”, si laureò Campione d’Italia di categoria e raggiunse impronosticabili playoff nella prima stagione tra i prof era una delizia per gli occhi di chi sapeva apprezzarlo coniugando mirabilmente concretezza e spettacolo. Sullo sfondo uno spogliatoio “granitico”: non pochi giocatori ci confidarono il piacere di ritrovarsi quotidianamente ed allenarsi. Qualcuno di loro, con sincerità, arrivò a dire che “staccare” per la pausa estiva agognata da tutti era un vero dispiacere. Di fronte alle rese senza condizioni delle ultime partite sembra essere passato un secolo…con lo sfaldamento quasi totale di una squadra costruita con tanta cura. Uno scempio, di una tristezza infinita con lo stesso Mister che ha trascorso notti insonni ed avrà avuto mille pensieri nel tentativo di mutare una china che adesso come adesso appare irreversibile. Avrà anche commesso degli errori ma forse l’unico torto che esternamente ci sembra di potergli imputare è stata una sottovalutazione iniziale di quello che stava, suo malgrado, accadendo con un male profondo che andava insinuandosi, giorno dopo giorno. Un vero peccato perché quell’idea di calcio provinciale ma sostenibile perde il suo interprete principale che, come da prassi per i grandi protagonisti, non se n’è andato sbattendo la porta (e forse qualche ragione ce l’aveva) ma ringraziando tutti del bellissimo percorso (leggi). D’altronde, come amava dire l’immortale Totò, “Signori si nasce.”
