Ortolani si gode il suo Cupramontana e parla da presidente Aiac

CALCIO – Il tecnico allena in Prima categoria ed è al vertice del gruppo allenatori marchigiani

di Michele Raffa

In questo 2019 lasciamo alle spalle diversi episodi che hanno fatto molto discutere e hanno visto come protagonisti, loro malgrado, gli allenatori. Un argomento molto delicato e tanto dibattuto, ma che a volte si tende a sottovalutare. Diversi recenti episodi hanno fatto storcere e non poco il naso, con tecnici accusati forse di colpe “esagerate” o anche “aggravate” da referti arbitrali troppo gonfiati, ma al tempo stesso comunque protagonisti in negativo di episodi spiacevoli, quasi sempre contro i direttori di gara. Ne abbiamo parlato con il presidente regionale dell’Aiac, Angelo Ortolani.

“Ad ogni incontro sono temi sempre affrontati. Fortunatamente i nostri allenatori garantiscono massima compostezza nel corso del match, lasciandosi a qualche eccesso dovuto all’agonismo o al pathos della gara. Logico poi che ci sono delle eccezioni, ma dopo una recente riunione tenutasi a Coverciano, con orgoglio posso dire che le Marche sono ai primissimi posti per quanto riguarda tecnici corretti e rispettosi. E’ normale che vi siano anche eccezioni e determinati gesti non sono affatto tollerati. Di recente vanno di moda termini come sessismo o razzismo, collegati ad alcuni comportamenti dei tecnici nei confronti degli arbitri, ma è anche vero che spesso vengono utilizzati per strumentalizzare il tutto”. Sul banco degli imputati, il più delle volte finiscono allenatori protagonisti di battibecchi con arbitri donna. “Il tutto è intollerabile. Forse un allenatore pensa che una donna sia più attaccabile rispetto a un uomo, invece per il ruolo che ricopre il valore è identico. Le proteste appaiono identiche, senza alcuna distinzione, forse è vero, spesso sono troppo strumentalizzati. Ma ripeto, le Marche sono un vanto nazionale in questo ambito”.

Una deontologia e un cultura sportiva che ogni allenatore apprende durante i corsi di formazione e le rispettive esperienze, ancor più quando tra le mani si hanno i ragazzi di un settore giovanili, i quali prima di tutto vanno educati al sano agonismo. Una palestra di formazione e maturazione per ogni tecnico. Ma un altro argomento che tiene sempre banco tra i vari allenatori è il problema del non poter allenare una formazione differente durante la stessa stagione in seguito a un esonero. Tra i big un esempio lampante è recente è Carlo Ancellotti, presto esonerato dal Napoli e pronto a rimettersi in pista all’Everton. Questo perché non può valere anche nei dilettanti? “È appunto questa la differenza – spiega Ortolani – C’è una differenza sostanziale tra professionisti e dilettanti, i primi lo svolgono come vero e proprio lavoro, per i secondi invece non dovrebbe essere proprio così. Concordo con questa regola a livello dilettantistico, ne parliamo spesso durante le riunioni, ma perché bisogna togliere un’opportunità a un tecnico di allenare nel corso della stagione? Si rischia di vedere sempre gli stessi volti sui campi, anziché tecnici vogliosi e competenti pronti a farsi le ossa, o casomai rilanciarsi“.

Tralasciando la parentesi istituzionale, Angelo Ortolani è anche un affermatissimo allenatore, attualmente alla guida del Cupramontana nel campionato di Prima categoria girone B. “Il bilancio fino a questo momento è positivo”. Come dargli torto. I rossoblu hanno chiuso il 2019 nel migliore dei modi battendono 1-0 lo Staffolo in casa e a -1 dalla zona playoff. “La classifica ci sorride, è vero, ma non dimentichiamoci il nostro obiettivo: raggiungere la salvezza il più presto possibile. Leggendo i numeri balzano agli occhi i soli 13 gol fatti, ma allo stesso tempo i soli 11 subiti. Un trend che ci ha permesso di collezionare 23 punti e senza prendere alcun gol per ben otto partite. Risultato impensabile dopo un avvio in cui abbiamo perso subito Rossini e Meschini”. Il Cupramontana ha tutte le carte in regola per poter dire la sua anche alla ripresa dei giochi nel 2020. Sul mercato formazione che vince non si cambia, è il motto, ma la società rossoblu è intervenuta quanto basta per rinforzare la rosa inserendo un difensore, Alessandrini, e a breve tessereranno Roman Capitani, attaccante classe ’88, inattivo nel breve periodo ma con un recente trascorso alla Leonessa Montoro.

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