Ornella Muti ed Enrico Guarneri al teatro La Fenice di Senigallia

Protagonisti in “La governante” di Vitaliano Brancati

Martedì 29 gennaio, alle ore 21, il palcoscenico del Teatro La Fenice di Senigallia, ospiterà una coppia inedita di attori, Ornella Muti ed Enrico Guarneri, protagonisti de “La governante” di Vitaliano Brancati, per la regia di Guglielmo Ferro; lo spettacolo replica il giorno dopo al Teatro Persiani di Recanati (30 gennaio ore 21).

Il testo del 1952, scritto per la moglie Anna Proclemer, che ne fu protagonista varie volte a fianco di Gianrico Tedeschi, fu portato in scena per la prima volta nel 1963 a Parigi e, in Italia, nel 1965, dopo l’abolizione della censura inflitta all’opera a causa del tema trattato, quello della omosessualità, anche se l’autore sosteneva che “la sostanza della vicenda è più la calunnia che l’amore fra le due donne”. Ma sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia baronale e contro la censura stessa. Questa nuova versione mantiene, seppur per motivi differenti, la sua carica eversiva.

La vicenda, è imperniata su Caterina Leher, governante francese assunta in casa Platania, famiglia siciliana e borghese trapiantata a Roma il cui patriarca, Leopoldo, ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale. Ornella Muti porta in scena il personaggio di Caterina, calvinista e considerata da tutti un modello d’integrità. La governante vive perciò segretamente la propria omosessualità, una «colpa» cui si aggiunge quella di aver attribuito a una giovane cameriera dei Platania le proprie tendenze, causandone il licenziamento. Caterina si sente responsabile della morte della ragazza, e decide di espiare la sua colpa con il suicidio, rifiutando di essere liberata dal rimorso, in un conflitto interiore per sopravvivere, soffrendo.

Completano il cast Nadia De Luca, Rosario Marco Amato, Caterina Milicchio, Tulio Giordano, Naike Rivelli e Rosario Minardi nel ruolo di Bonivaglia.

Da vedere perché: una riflessione profonda e sempre attuale sull’ etica e sulla responsabilità individuale!

Alessandro Molinari
Author: Alessandro Molinari

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