“C’è un deficit istituzionale e non si può attribuire una colpa per questo ai senza fissa dimora”
Un uomo senza fissa dimora, assistito dall’associazione Avvocato di Strada di Ancona, ha impugnato davanti al Tar Marche l’ordinanza anti-bivacchi firmata dal sindaco Daniele Silvetti a fine agosto: la misura prevede multe fino a 500 euro per chi, in alcune zone della città, si sdraia, dorme e bivaccare continuamente per gran parte del giorno e della notte, sul suolo pubblico, ad uso o aperto al pubblico, sui gradini all’esterno di edifici pubblici e privati, antistanti un’area pubblica o soggetta al pubblico passaggio, su aree verdi ed arredi urbani. Il provvedimento del Comune scadrà il 31 ottobre e potrebbe non essere rinnovato.
Nel frattempo però, un clochard iscritto alla Casa Comunale lo ha contestato dal punto di vista di chi vive in strada: “una gran parte di queste persone – spiega l’Associazione – sono richiedenti asilo e protezione o non sono riusciti, non per colpa loro, a rientrare nell’orbita dell’accoglienza. Non avendo un posto dove vivere, o quantomeno dormire, è normale che scelgano soluzioni di fortuna”. In sostanza, secondo l’associazione, c’è un deficit istituzionale e non si può attribuire una colpa per questo ai senza fissa dimora a cui vengono applicate sanzioni in base al provvedimento; Avvocato di strada chiede anche: “perché se sta su una panchina il turista di una crociera non succede nulla e se lo fa un senza fissa dimora viene multato? E’ una discriminante ed è discrezionale. Il messaggio è che la povertà va allontanata sanzionata e non curata“. Il ricorso è stato calendarizzato al Tar per l’8 novembre ma potrebbe essere archiviato nel caso di non reiterazione del provvedimento.