Operazione antidroga tra Umbria e Marche: sette indagati in manette

I dettagli in conferenza stampa

I Carabinieri stanno eseguendo nelle province di Perugia e Fermo un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di sette indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di stupefacenti, in concorso.

Il provvedimento scaturisce da un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Spoleto, che – spiega l’Arma – ha ricostruito gli assetti organizzativi, le attività e capacità di controllo delle “piazze di spaccio” operative a Spoleto e Foligno.
I dettagli dell’operazione, che vede impegnati i Carabinieri del comando provinciale di Perugia, saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta a Spoleto, presso la propria sede, alle 12, dal procuratore capo della Repubblica, Claudio Cicchella.

Aggiornamento:
Quattro arresti sono stati eseguiti dai carabinieri al termine di un’indagine su chi alimentava e gestiva alcune piazze di spaccio tra Spoleto e Foligno. E’ stata data così esecuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip spoletino su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal procuratore capo Claudio Cicchella. Sette complessivamente gli indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti continuata e in concorso.

L’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Spoleto oltre alla provincia di Perugia ha interessato anche in quelle di Fermo, Frosinone e Siena con il supporto di militari dei locali Comandi provinciali, del 16/o nucleo elicotteri di Rieti e di quello cinofili di Pesaro.
Le indagini, avviate nel mese di aprile dello scorso anno e protrattesi sino alla primavera del 2024, hanno consentito di identificare soggetti di origine albanese e italiana, di età compresa tra 19 e 44 anni, che – secondo gli investigatori – alimentavano e gestivano alcune piazze di spaccio tra Spoleto e Foligno.

In particolare dagli accertamenti è emerso che gli albanesi dimoranti a Foligno, ora tutti in carcere, si approvvigionavano di alcuni chili di cocaina al mese tramite un canale di rifornimento che conduceva al litorale marchigiano e faceva riferimento ad un referente del posto, loro connazionale, anch’egli ora arrestato. Oltre ai sequestri operati, sono stati monitorati “numerosi” trasporti di partite di cocaina da parte di alcuni degli indagati, ma anche “molti” episodi di detenzione e successiva cessione della droga, per più chili di sostanza stupefacente che immessa sul territorio avrebbe avuto un considerevole valore di mercato.
Nel corso delle indagini i militari hanno rinvenuto, occultato in un’area boschiva, un involucro contenente circa 450 grammi di cocaina, nonché 500 di marijuana che venduti al dettaglio avrebbero fruttato circa 60 mila euro e ritenuti riconducibile agli indagati.
Il gip di Spoleto, oltre agli arresti, ha disposto per due indagati l’obbligo di dimora nel comune di residenza e per uno il divieto di dimora in Umbria.

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