di Lino Balestra
Cena con delitto, ma non è una performance teatrale, quella che si è consumata al civico 19 di via Gavelli a Pesaro è stata l’atroce realtà. Ed ora è caccia all’uomo. Le ipotesi investigative delle ultime ore anche da una prima analisi della scena del delitto di Pesaro, vertono proprio su questo scenario, una serata conviviale che poi per un motivo ancora sconosciuto si è trasformata in una mattanza per il povero Pierpaolo Panzieri raggiunto da ben 13 coltellate sferrate con accanimento e ferocia dal suo assassino a tarda sera attorno alle 11 nel bagno della casa dove il 27enne abitava dal 5 febbraio. Gli uomini della Questura di Pesaro coordinati dal sostituto Procuratore Silvia Cecchi sono sulle tracce di un 30 enne pesarese disoccupato con problemi di dipendenza dal gioco conoscente della vittima invitato da Pierpaolo a trascorrere la serata con lui, cosa confermata dalla madre che lo aveva sentito poco prima della cena. Quando la polizia è entrata nell’appartamento c’erano ancora i resti del pasto consumato dai due e la tavola apparecchiata e segni di una lite come dimostrano anche le ferite da difesa sulle mani e sugli avambracci della vittima. Il 30 enne sospettato che era a cena, da ieri ha fatto perdere le sue tracce. Non si trovano né il cellulare della vittima e nemmeno l’arma del delitto entrambi forse portati via dal ricercato per togliere di mezzo le sue tracce. Si cerca anche un movente che regga perché 13 coltellate stanno a significare che l’assassino di Pierpaolo voleva essere certo che il giovane morisse. Nonostante l’ora non tarda non ci sono testimoni nè della fuga dell’accoltellatore nè delle urla del povero Pierpaolo che ha cercato scampo in quei 45 metri quadri di casa nel bagno ma che purtroppo non gli è servito a nulla.