L’attaccante di Porto Sant’Elpidio, 25 anni e tre salti in A. L’ultimo con il Venezia dopo quelli con Empoli e Lecce. Vinse pure uno Scudetto con la Juve di Sarri
Venticinque anni e tre campionati vinti, in pratica. Anzi, facciamo quattro. Marco Olivieri, attaccante classe ’99 di Porto Sant’Elpidio, continua a festeggiare bei traguardi. Domenica scorsa ha infatti stappato per l’ennesima volta lo champagne arrivando in Serie A con il Venezia, vincitore dei playoff di B. Come se si fosse vinto il campionato. E’ un altro salto di categoria per Olivieri, dopo quelli ottenuti con l’Empoli di Dionisi nel 2021 (5 reti) e con il Lecce di Baroni l’anno successivo, anche se in modo “particolare”. Olivieri rimase in Salento solo per la prima parte di stagione, sino a gennaio, ma tanto è bastato per ottenere per regolamento l’alloro.
Quest’anno, in Laguna, si è rifatto dopo la retrocessione patita col Perugia di Castori. Nella formazione di Vanoli sarà stato un po’ meno protagonista – difficile quando concorri con il bomber Pohjanpalo (capocannoniere della B con più di 20 reti) e Gytkjaer (doppia cifra) – ma ha comunque realizzato una rete fondamentale, in mezza rovesciata, lo scorso 24 febbraio, per il sacco di Pisa arrivato al 92′. Una prodezza di rara bellezza. Nel curriculum di Olivieri, passato per i vivai di Ascoli, Empoli e Juve, anche l’esordio in Champions League sotto Covid con la Juve di Sarri, con la quale debuttò pure in Serie A pregiandosi anche dello Scudetto. Sono dunque tre i salti di categoria, più un tricolore portato a casa: facciamo quattro campionati vinti? Chiamatelo amuleto.