Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consorzio Olio IGP Marche
L’intesa tra il Consorzio di Tutela e Valorizzazione dell’Oliva Ascolana del Piceno DOP e le associazioni di categoria Coldiretti, CIA, Confagricoltura e Copagri si estende alla collaborazione con il Consorzio di Tutela e Valorizzazione dell’Olio Extra Vergine di Oliva IGP Marche.
E’ stata, infatti, formalizzata una importante intesa tra i due Consorzi, insieme alle associazioni di categoria: come noto le olive della varietà “Ascolana Tenera” sono vendute dagli olivicoltori ad un prezzo molto elevato se destinate alla salamoia, in quanto le olive da mensa sono l’ingrediente caratterizzante le olive ripiene DOP. Da oggi, gli olivicoltori avranno la garanzia che anche le olive della varietà “Ascolana Tenera” di dimensione inferiore rispetto alla misura necessaria alla certificazione come “Oliva Ascolana del Piceno DOP” saranno acquistate da parte dei produttori di Olio IGP Marche ad un vantaggioso prezzo concordato.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consorzio Olio IGP Marche, Gaetano Agostini, perché l’intesa raggiunta consente di aumentare la qualità dell’Olio IGP Marche, garantendo l’approvvigionamento di una cultivar di eccellenza come l’Ascolana Tenera proveniente dall’areale DOP.
Primo Valenti, presidente Consorzio Tutela e Valorizzazione “Oliva Ascolana del Piceno DOP” dal canto suo ha spiegato che “l’accordo raggiunto ha l’obiettivo di aumentare gli oliveti di “ascolana tenera” certificati come DOP e soprattutto di consentire agli olivicoltori di trarre maggiore vantaggio economico dalla molteplice attitudine di questa varietà di olivo assai pregiata sia per l’olio che per le olive da mensa”.
I Consorzi e le associazioni di categoria si dichiarano consapevoli del determinante ruolo svolto dai Carabinieri Forestali che ringraziano pubblicamente per il loro operato e continueranno a lavorare affinché vengano attuate politiche di tutela e promozione sempre più incisive per l’Oliva Ascolana del Piceno DOP, rafforzando la tradizione olivicola e rimuovendo gli ostacoli che ancora soffocano lo sviluppo economico che la comunità locale può trarre dal riconoscimento DOP.
