In un fuori onda si udirono parole come “mongoloide”
Offese nel Consiglio comunale di San Benedetto del Tronto, il centrodestra scrive al prefetto di Ascoli Piceno Carlo De Rogatis. Chiede un suo intervento in merito alla mancata risposta dell’amministrazione comunale all’interpellanza scritta, indirizzata al sindaco Spazzafumo il 28 febbraio 2022, in merito alle offese fuori onda nell’assise del 12 febbraio.
Il centrodestra chiedeva “quali iniziative l’amministrazione ha intrapreso o intende intraprendere per stigmatizzare l’utilizzo di certo linguaggio, soprattutto riguardo l’uso di termini che chiaramente offendono soggetti affetti dalla sindrome Down e i loro familiari, in particolare, ma anche chiunque ripudi espressioni come quelle usate volgarmente da un pubblico ufficiale, in generale”.
L’interpellanza fu firmata da Nicolò Bagalini, Emanuela Carboni, Lorenzo Marinangeli, Stefano Muzi, Pasqualino Piunti e Andrea Traini. Gli stessi si sono rivolti al prefetto.
Scrivono: “Sebbene il Regolamento del Consiglio Comunale del Comune di San Benedetto del Tronto all’art 43 punto 3 così recita a: “Alle interpellanze viene data risposta dal Sindaco o dagli Assessori delegati per materia eventualmente nel corso delle sessioni di question time di cui al successivo art. 89 in caso si ecceda il tempo totale di 60 minuti concesso per la trattazione di interrogazioni, interpellanze e mozioni. La trattazione delle interpellanze deve avvenire di norma nel termine di trenta giorni dalla loro presentazione. E’ facoltà dell’interpellante chiedere che, in alternativa alla trattazione in Consiglio, all’interpellanza venga data risposta scritta entro quindici giorni dalla presentazione “ nessuna risposta è stata fornita agli interpellanti.
Oltre alla grave omissione appena descritta, che si sostanzia in una palese violazione del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, si rappresenta al contempo una compressione dei diritti dei consiglieri comunali, così come sanciti dall’art. 43 del Testo Unico degli Enti Locali.
Per tutto quanto sopra esposto, siamo a richiedere un Suo autorevole intervento volto a stigmatizzare l’inadempienza dell’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto, sollecitando gli organi preposti al riscontro in un tempo ragionevole tale da coniugare i diritti dei consiglieri comunali – conclude la lettera al prefetto – all’esercizio del proprio mandato istituzionale ed il buon andamento della Pubblica Amministrazione”.