L’avvocato Anselmo: “Michael Alessandrini, come si dice a Roma, “ci è” più che “ci fa”. In altri processi non vedo questa cautela”
“Non gridiamo allo scandalo, ma in altri processi non c’è stata una cautela così forte”, ammette l’avvocato di parte civile Fabio Anselmo. Oggi al tribunale di Pesaro, in una giornata di pioggia battente, si è tenuta una nuova udienza in Corte d’Assise del processo per la morte di Pierpaolo Panzieri, ucciso nella sua casa di via Gavelli con 23 coltellate, il 20 febbraio del 2022, dall’amico reo confesso Michael Alessandrini. Due le testimonianze chiave raccolte richieste dalla Corte, entrambe depositate a porte chiuse, importanti per ricostruire movente ed eventuale premeditazione.
Prima è stata ascoltata Yulia, presunta ex fidanzata di Alessandrini, che ha parlato a lungo. La natura delle dichiarazioni era molto delicata. Poi è stato sentito Gabriele, il ragazzo che inizialmente avrebbe dovuto essere presente all’ultima cena di Pierpaolo. Alla fine, Michael gli aveva chiesto di restare a casa. “La mia convinzione oggi è stata rafforzata: i periti hanno riconosciuto una capacità scemata di Alessandrini, enfatizzata dalla patologia che denuncia di avere, ma la sua si chiama manipolazione. Come si dice a Roma, “ci è”, più che “ci fa”, termina il legale della famiglia Panzieri. Famiglia Panzieri che come sempre era in aula al completo, c’erano anche gli amici di Pierpaolo, con cartelloni nei quali chiedevano giustizia per il loro amico e l’ergastolo per Alessandrini. Tutti avevano una spilletta appuntata al petto con la foto di Pier, per non dimenticare mai e tenere vivi ricordo e attenzione.