ANCONA – La preoccupante situazione al parco del Cardeto
Non bastano le discariche abusive, gli stabili abbandonati che rischiano di venire giù da un momento all’altro così come gli impianti elettrici fatiscenti, ora al parco del Cardeto va di moda salire sopra i tetti di alcuni edifici pericolanti.
È un po’ quello che accaduto mercoledì pomeriggio nello stabile che si trova proprio di fronte al faro ottocentesco nella parte più alta del Parco del Cardeto. Uno stabile in mattoni risalente alla fine del 19esimo secolo e chiuso da tempo in quanto pericolante. Nonostante ciò un gruppo di ragazzi non hanno trovato di meglio da fare che salire addirittura sopra il tetto dell’edificio. Un gioco estremamente pericoloso anche per il fatto che questa struttura non è certo in grado di reggere questo tipo di pressioni. Il rischio è quello di un improvviso cedimento strutturale senza dimenticare che una parte di questo edificio sorge in una sorta di dirupo posto dalla parte opposta rispetto al vecchio faro.
Secondo una prima indiscrezione, non sarebbe la prima volta che queste persone salgono sopra il tetto dell’edificio in questione mettendo in pericolo la propria vita. Un parco quello del Cardeto che è una vera e propria eccellenza ma che purtroppo è finito nel mirino dei vandali e non solo. Oltre alle persone che salgono sui tetti, non c’è un edificio che non sia stato imbrattato con bombolette di vernice spray e anche in questo caso chi compie questi gesti mette in pericolo la propria vita in quanto la stragrande maggioranza di questi edifici stanno in piedi per un nulla. Complessi che rischiano di cadere giù da un momento all’altro ma nonostante ciò c’è chi si ostina ad entrare all’interno dei locali.
Negli ultimi periodi sono crollati dei contro soffitti nel rudere che un tempo ospitava le vecchia caserma Stamura e nei pressi del Bastione San Paolo. Una cosa è certa, chi entra in questi stabili fatiscenti lo fa per lasciare la propria firma sui muri ma anche per provare il brivido degli stabili abbandonati. Altre incursioni con bivacchi e luoghi di ritrovo di sbandati anche nel palazzo antistante la Polveriera Castelfidardo uno dei pochi complessi recuperati dall’amministrazione comunale.
Un parco finito nel dimenticatoio basti pensare che a pochi metri dalla Polveriera Castelfidardo c’è una discarica abusiva. In bella vista calcinacci dei pluviali e delle caditoie in ghisa per la raccolta delle acque piovane, il che significa che tutto questo materiale è stato abbandonato da una ditta che ha fatto dei lavori in zona per il comune di Ancona. A proposito di lavori, tempo addietro sono state eseguite delle opere di canalizzazione ma nessuno si è poi preoccupato di far rimuovere il materiale avanzato in questo cantiere che si trova a pochi metri dal luogo che ospitava le batteria antiaerea San Giuseppe. Pochi controlli ma anche poca manutenzione, basta vedere in che stato si trovano i sentieri che dalla zona del faro costeggiano il belvedere che si affaccia sulla Cattedrale di San Ciriaco di fatto impraticabili.
E pensare che anni addietro il Comune aveva ipotizzato la realizzazione di un albergo nella zona dell’ex caserma Stamura ma nessuno si è fatto avanti per realizzare questo complesso a cui sarebbe poi servita una variante al piano regolatore.
